Google elimina le estensioni di Chrome che minano criptovalute

Anche la compagnia di Mountain View affronta a muso duro coloro che si occupano in maniera illegale di criptomining: bloccate tutte le estensioni per Chrome.

Dopo la mossa di Facebook e di Twitter, che hanno deciso di bloccare i banner che pubblicizzano le criptovalute – i famosi bitcoin inclusi –, è la volta di Google di mettere un freno alle diffuse quanto scorrette pratiche dei furbetti del mining.

Fino a questo momento, coloro che decidevano di dedicarsi ad attività più o meno trasparenti di mining di criptomonete, avevano vita facile.
Google ha lasciato fare, ma da quando altri colossi hanno deciso di sistemare le cose a solo beneficio della sicurezza e della privacy degli utenti, la musica è decisamente cambiata.

Non stupisce che, dopo il datagate derivante dallo scandalo della Cambridge Analytica e successivi adeguamenti di Facebook in materia di trattamento dei dati degli utenti, tutti i big del settore stiano correndo ai ripari prima che sia troppo tardi.

Le attività di mining colpite dal ban

Nello specifico, per mining si intende l’insieme di tutti quei processi ed elaborazioni della rete di computer che partecipano alla validazione delle transazioni eseguite con criptovalute. Questo sistema permette a quanti fanno parte della rete di convalida di ricevere delle ricompense monetarie sotto forma di criptomonete.
D’altro canto, però, è necessario possedere computer dall’elevata potenza di calcolo per sopportare le dispendiose operazioni di criptomining; oppure, si può distribuire lo sforzo in un sistema formato da diversi computer.

Il regolamento violato

In principio Google permetteva la realizzazione e pubblicazione sul suo Chrome Web Store di estensioni per il suo browser che avevano come unico scopo quello di minare le criptovalute, ma con regole ben precise.
Infatti, le estensioni dovevano non solo avere come unico e chiaro fine quello di fare mining, ma prima del loro utilizzo gli utenti dovevano essere correttamente informati sul funzionamento e sull’impatto che queste ultime avrebbero avuto sui loro computer.

Dal momento che il 90% di queste estensioni violavano la normativa, Google ha deciso di eliminare dal suo market tutte le estensioni che sono legate ad attività di criptomining.

Le pratiche scorrette

L’obiettivo di Google è quello di colpire le svariate applicazioni presenti nel Chrome Web Store che si presentano agli utenti come estensioni di utilità comune, ma che invece nascondono attività di mining all’insaputa degli utenti.
Di recente, è stata scoperta un’estensione che millantava capacità di realizzare short url ma, in realtà, una volta installata sul computer del malcapitato eseguiva in background operazioni di mining senza esplicita autorizzazione dell’utente.
Con tutti i risvolti negativi del caso: da un eccessivo consumo di risorse energetiche ad un complessivo rallentamento del computer, con netto peggioramento nelle performance dello stesso.

Il divieto per tutte le estensioni di mining

Il provvedimento intrapreso da Google interesserà, però, tutte le estensioni che hanno come scopo quello di minare le criptovalute, anche quelle – seppur pochissime – che rispettavano il regolamento.
In particolare, le nuove estensioni caratterizzate da attività di criptomining non saranno più accettate nel Chrome Web Store, mentre quelle già esistenti saranno indistintamente eliminate dal prossimo mese di Luglio, eccezion fatta per quelle che si occupano solo di custodire le criptomonete, ovvero i wallet.


Google elimina le estensioni di Chrome che minano criptovalute - Ultima modifica: 2018-04-04T13:10:07+00:00 da Maria Grazia Tecchia

Giornalista, blogger e content editor. Ha realizzato il sogno di coniugare le sue due più grandi passioni: la scrittura e la tecnologia. Esperta di comunicazione online, da anni realizza articoli per il web occupandosi della tecnologia a più livelli.

Recent Posts

AI Accelerator: l’umanesimo dell’AI. Il 9 ottobre scoprite con BlueIT come usare davvero l’AI

Arriva l'evento AI Accelerator 2025: AI Accelerator - l’umanesimo dell’AI tra etica, sicurezza ed esperienze,…

3 giorni ago

Intelligenza artificiale nel canale IT: tutti i dati della ricerca esclusiva

Il 50% dei clienti mostra interesse medio verso l'AI, ma solo il 38,8% dei rivenditori…

6 giorni ago

AI e Innovazione: Roma diventa la capitale del futuro con DESTINATION AI

Intelligenza artificiale: il 23 settembre a Roma DESTINATION AI di TD SYNNEX, trend, casi d’uso…

6 giorni ago

iPhone 17 Pro: prezzo, design e caratteristiche del primo vero upgrade di design dal 2020

Il nuovo iPhone 17 Pro segna una svolta epocale: addio al titanio, torna l'alluminio per…

1 settimana ago

iPhone Air, l’iPhone più sottile di sempre dal design innovativo

iPhone Air non è solo l'iPhone più sottile di sempre, celebra il ritorno di Apple…

1 settimana ago

Apple per le PMI italiane: la semplicità come leva competitiva

Come la semplicità di Apple aiuta le PMI italiane: ecosistema integrato, zero-touch, TCO più basso…

1 settimana ago

Digitalic © MMedia Srl

Via Italia 50, 20900 Monza (MB) - C.F. e Partita IVA: 03339380135

Reg. Trib. Milano n. 409 del 21/7/2011 - ROC n. 21424 del 3/8/2011