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ICT: quanto si venderà nel 2013?

Pochi ottimisti. L’Italia dei professionisti IT si aspetta un 2013 incerto, dato che secondo l’indagine effettuata da Context, il settore appare diviso in 3: il 35% prevede un 2013 migliore del 2012, il 37% afferma che sarà identico e il 27% è convito che andrà peggio. Più ottimisti i colleghi europei convinti nel 42% dei casi che l’anno in corso sarà migliore di quello trascorso. Guardando alla varie categorie di rivenditori i più sorridenti sono gli e-tailer ben l’83% prevede un 2013 in crescita, ma anche i corporate reseller si aspettano (43%) un risultato migliorativo. Il pessimismo serpeggia invece nei professionisti che seguono le Pmi.

In questo panorama le nuove frontiere dell’IT non sembrano essere (ancora) d’aiuto. Dovendo indicare con un voto da 1 a 5 le migliori opportunità di business il canale italiano ha dato un 4,1 ai servizi, 3,6 alla mobility, 3,7 al networking. Sotto la sufficienza (rappresentata dal voto 3,2) ci sono novità come il Byod. Per ironia della sorte, in questo numero ai Big Data, all’ultimo posto con uno scarso 2,5  si piazza proprio questa nuova tecnologia. I rivenditori, insomma ancora non ci credono.

Sanno però che cosa chiedere al proprio distributore: prezzi bassi e credito alto, non ci sono dubbi. Sono questi i due fattori in cima alla lista delle richieste seguito dalla disponibilità di prodotto e supporto tecnico.

Una tabella molto interessante nella ricerca Context è quella riguarda i brand. In pratica è stato chiesti ai dealer quali brand aggiungeranno (add) , o elimineranno (drop), alla propria offerta nel 2013. La star è Lenovo che fa segnare un differenziale molto favorevole tra il numero dei rivenditore che intende aggiungerlo al portafoglio e quelli che lo vogliono abbandonare. Bene anche Fujitsu, Apple e Samsung.

 

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ICT: quanto si venderà nel 2013? - Ultima modifica: 2013-06-06T11:12:59+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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