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Lenovo si compra i server IBM (gli x86)

 

Il mondo dell’informatica è di fronte ad un nuovo cambiamento di baricentro. Lenovo, dopo aver acquisito anni fa la divisione pc di IBM ora si è presa un altro importante pezzo di Big Blue: tutti i server x86, ovvero quelli con processore “pc”. Si tratta di una novità destinata a far rumore. IBM continua spedita nella sua strategia di concentrarsi solo sui business a più alto valore, mentre Lenovo marcia spedita verso la vetta dei produttori hardware, non solo pc ma adesso anche server.IBM manterrà i server della serie Z (mainframe), i Power System, gli Storage System e tutta la linea PureSystem. Continuerà anche a sviluppare tutto il suo software per le piattaforme Windows e Linux. Lenovo, contestualmente all’acquisizione ha stretto un accordo Oem con IBM, che continuerà quindi a fornire il software per i server x86. Il prezzo d’acquisto previsto è di 2,3 miliardi di dollari (di cui 2 miliardi in liquidità e il rimanente in azioni Lenovo). 7.500 dipenditi IBM passeranno al brand cinese, o almeno riceveranno un’offerta per cambiare “casacca”.

“Questa acquisizione dimostra la nostra volontà di investire in are che possano incrementare la nostra crescita seguendo la strategia che abbiamo chiamato “pc Plus” – ha dichiarato Yang Yuanqing, chairman and CEO di Lenovo – con la giusta strategia, operazioni ben eseguite, innovazione continua e un forte impegno nel mondo x86 siamo convinti di poter crescere con successo anche nel lungo periodo, come abbiamo fatto con i pc”.

Da parte sua Steve Mills, Senior Vice President and Group Executive di IBM Software and Systems ha dichiarato che “questo disinvestimento permette a IBM di focalizzarsi sull’innovazione del software e dei sistemi in grado di portare nuovo valore strategico al nostro business come il cognitive computing, big data e cloud”.


Lenovo si compra i server IBM (gli x86) - Ultima modifica: 2014-01-23T11:45:56+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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