Mercato smartphone in Italia, un crollo del 21% nel trimestre della pandemia

Mercato smartphone in Italia colpito duramente dall’epidemia di coronavirus. Un 21% di calo registrato nel primo trimestre riferito da Counterpoint Research che parla del peggior calo riportato in Europa.

Counterpoint Research lo dice in modo netto: “Nella epidemia di COVID-19, l’Italia è stata la più colpita tra tutti i paesi europei”. Le vendite di smartphone in Italia hanno registrato un crollo vertiginoso.

Stando ai ricercatori, le vendite di smartphone in Europa sono diminuite del 7% su base annua. A livello europeo Samsung mantiene la leadership ma la sua quota scende dal 31 al 29%. Apple tiene, cresce di un punto percentuale e scavalca Huawei piazzandosi al secondo posto con il 22%.

Huawei passa invece dal 23 al 16% e scivola in terza posizione. Le vendite di Huawei “sono diminuite del 43% su base annua, a causa delle sanzioni Usa che continuano a colpire“, osserva l’analista Abhilash Kumar. A guadagnare del calo europeo di Huawei è principalmente Xiaomi, che registra una crescita del 145% nel trimestre, seguita da Oppo. Xiaomi è infatti passata dal 4 al’11% di quota di mercato. Oppo dall’1 al 3%.

Guardando ai mercati principali, in cui rientra il mercato smartphone in Italia, il Regno Unito ha subito un calo dell’8%. Qui in testa c’è Apple, con un solido 49% di market share. Samsung è al 23% e Huawei al 10%. In Germania la flessione è stata dell’11%. Sul podio dei costruttori c’è Samsung (35%) davanti a Apple (32%) e a Huawei (13%). In Francia le vendite di smartphone sono diminuite del 9%. Samsung detiene il 35%, Apple il 32% e Xiaomi il 13%. In Russia la flessione è stata contenuta all’1%. A guidare la classifica delle vendite è Huawei con il 33%, seguita da Samsung (19%) e da Xiaomi (18%).


Mercato smartphone in Italia, un crollo del 21% nel trimestre della pandemia - Ultima modifica: 2020-06-05T11:57:27+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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