La Commissione Europea multa Amazon: 250 milioni di euro per le tasse arretrate non pagate, una stangata. Si tratta dell’ultimissima mossa dell’UE nel cercare di bloccare l’evasione fiscale delle multinazionali.
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La decisione presa dal potente dipartimento antitrust della Commissione arriva poco dopo lo schiaffo alla Apple con un conto di tasse irlandesi non pagate l’anno scorso per un totale record di € 13 miliardi.
Le operazioni Amazon, il supermercato digitale statunitense che in Europa ha la sede legale in Lussemburgo, sono state soggette a investigazioni della Commissione Europea per via del sospetto che abbia beneficiato di un supporto statale illegale tramite un accordo sulla tassazione molto benevolo e lungo una decade. I pratica Amazon si è accordata con il Lussemburgo per pagare men tasse del dovuto.
“Il Lussemburgo ha concesso benefici fiscali illegali ad Amazon”, ha dichiarato Vestager, la commissaria europea per la concorrenza . “Di conseguenza, quasi tre quarti dei profitti di Amazon non sono stati tassati. In altre parole, Amazon è stata autorizzato a pagare quattro volte meno le imposte rispetto alle altre società locali soggette alle stesse regole fiscali nazionali ”
L’accordo sul regime di tassazione è solo una delle informazioni trapelate dallo scandalo Luxleaks del 2014 che ha messo in crisi pesantemente Jean-Claude Juncker, il Presidente della Commissione Europea ed ex Primo Ministro del Lussemburgo.
Anche se la multa Amazon ammonta ad una cifra considerevole, per Amazon l’importo delle tasse da pagare è poco più che uno schiaffetto: la società ha generato profitti di quasi 2,4 miliardi di dollari e 136 miliardi di dollari di fatturato solo nel 2016.
La mossa contro Amazon, però, potrebbe però gettare benzina sul fuoco nei rapporto dell’Europa con gli Stati Uniti. Gli USA sostengono, infatti, che l’Unione Europea si stia impuntando contro i giganti americani della tecnologia, invidiosa del loro successo globale. Tim Cook, il CEO di Apple, ad esempio ha definito la decisione dell’anno scorso contro la Apple una “schifezza del tutto politica”.
A settembre la Commissione Antitrust ha anche intrapreso i primi passi verso un accordo a livello europeo per un giro di vite sulle aziende digitali e, fra le altre misure, sta ipotizzando una tassa sui servizi di streaming digitale, come ad esempio Netflix.
Dal settembre 2013 la Commissione ha preso provvedimenti fiscali contro Starbucks in Olanda, Amazon e Fiat in Lussemburgo, Apple in Irlanda e ha ordinato al Belgio di recuperare le tasse arretrate da circa 35 compagnie che hanno beneficiato da uno schema di vantaggi fiscali giudicato illegale.
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