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Wi-Fi 7 outdoor: ALE porta la connettività dove l’innovazione diventa reale

La digitalizzazione non abita più soltanto negli uffici, nei data center o nei campus aziendali. Oggi vive “fuori”: nei cantieri, nei parchi pubblici, nelle stazioni ferroviarie, sulle strade percorse ogni giorno da migliaia di persone. È lì che telecamere intelligenti, sensori IoT, illuminazione smart, dispositivi di sicurezza e applicazioni AR/VR chiedono una cosa che non è negoziabile: una connessione che non cede, che non si interrompe, che funziona anche quando le condizioni sembrano volerla mettere alla prova.

È in questo scenario che Alcatel-Lucent Enterprise presenta i suoi nuovi access point Wi-Fi 7 outdoor, una famiglia progettata per portare prestazioni, continuità e affidabilità negli ambienti più difficili.

Il Wi-Fi 7 che non teme sole, polvere, pioggia e sbalzi termici

I modelli AP1561, AP1571 e AP1572 sono stati costruiti con una logica che va oltre la semplice potenza del Wi-Fi 7. Non si tratta solo di velocità, ma della capacità di sostenere una rete anche in presenza di caldo intenso, umidità, polvere o sovratensioni elettriche.
Sono apparati che vivono in condizioni reali, non in laboratorio. Hanno una robustezza industriale certificata IP67, un throughput fino a 9,3 Gbps e funzionalità avanzate come radio dedicate al monitoraggio, tecnologie Bluetooth e Zigbee integrate, uplink multigigabit fino a 10G e un livello di sicurezza di nuova generazione grazie a WPA3 e MACsec opzionale.

In altre parole, sono access point pensati per un mondo in cui la connettività deve essere affidabile quanto l’infrastruttura fisica che la ospita.

Una visione che nasce da tre forze decisive: AI, sicurezza e sostenibilità

Questa nuova gamma non è un prodotto isolato: è l’espressione coerente di una visione strategica che ALE ha raccontato sul palco di Connex25, l’evento dedicato ai partner che ha posto al centro tre forze che stanno ridisegnando il futuro del digitale: l’intelligenza artificiale, la sicurezza e la sostenibilità.

Tre elementi che non procedono più su binari separati, ma che si intrecciano. L’AI ha bisogno di infrastrutture robuste per dare valore ai dati; la sicurezza è il prerequisito che consente all’AI di essere adottata; la sostenibilità è la cornice dentro cui ogni innovazione deve dimostrare di creare valore riducendo consumi e complessità.

Durante l’introduzione dell’evento, hai ricordato come ogni trasformazione — anche quella più brillante — si appoggi sempre a un’infrastruttura solida. È lì che si decide se l’innovazione rimarrà un’idea o diventerà un impatto reale.

La rete diventa il fondamento dell’intelligenza

In un mondo che cresce in complessità, l’AI non è più soltanto un algoritmo: è la capacità di interpretare il territorio, di anticipare eventi, di automatizzare processi in tempo reale. Tutto questo, però, richiede una rete affidabile, distribuita, resiliente. Senza una base fisica forte, l’intelligenza artificiale rischia davvero di essere — come hai ricordato sul palco — il canto delle sirene: affascinante, ma potenzialmente fuorviante.

Gli access point Wi-Fi 7 outdoor diventano quindi un mattone fondamentale. Permettono all’AI di avere dati di qualità, continuità operativa e una infrastruttura capace di sostenere applicazioni critiche in mobilità, sicurezza urbana, industria e trasporti.

La sicurezza come condizione dell’innovazione

Oggi parlare di rete significa inevitabilmente parlare di sicurezza. L’Italia, pur rappresentando una quota minima del mercato digitale mondiale, concentra circa il 10% degli attacchi cyber registrati ogni anno. Un dato che non può essere ignorato.

I nuovi AP di ALE rispondono a questa necessità con una sicurezza che nasce dalla progettazione, non dall’aggiunta. Protezioni fisiche, cifratura avanzata, architettura distribuita senza controller centrale: tutto concorre a costruire una fiducia infrastrutturale che diventa la base per ogni innovazione successiva.

Il ruolo della sostenibilità nelle reti di nuova generazione

La sostenibilità non è più un costo, ma un requisito competitivo. Ogni tecnologia deve dimostrare non solo di essere più performante, ma di consumare meno, di semplificare le operazioni, di ridurre guasti e interventi. Il Wi-Fi 7, con la sua efficienza spettrale e la capacità di ridurre la congestione, rientra pienamente in questo paradigma.

Anche perché, come ricordato a Connex25, ogni scelta tecnologica oggi deve rispondere a una domanda semplice: stiamo creando più valore usando meno risorse?

Genova come esempio di infrastruttura che diventa strategia

Per capire cosa significhi davvero connettività outdoor in ambienti critici, basta guardare all’esperienza del Comune di Genova, che ha raccontato sul palco di Connex25 il suo percorso verso una smart city che non è uno slogan, ma un progetto operativo.
Una rete di proprietà con 120 chilometri di fibra, migliaia di apparati connessi, progetti sulla mobilità intelligente, sulla sicurezza urbana, sulla sensoristica distribuita. In questo contesto, gli apparati ALE sono diventati elementi portanti di un’infrastruttura che deve funzionare sempre, senza compromessi.

I nuovi access point Wi-Fi 7 outdoor si inseriscono perfettamente in questo tipo di visione: reti robuste, intelligenti, sostenibili, capaci di affrontare condizioni reali e non scenari ideali.

Rainbow, l’AI e il valore dell’integrazione

Il Wi-Fi 7 è potenza ed efficienza, ma il valore pieno emerge quando entra nell’ecosistema ALE. Durante Connex25, la demo con Rainbow e la piattaforma AI di ZCA ha mostrato come una rete moderna non sia più una semplice infrastruttura di trasporto: diventa un sistema che interpreta eventi, automatizza risposte, si integra con servizi esterni e abilita scenari di collaborazione intelligente.

La connettività outdoor, in questo senso, è il punto di contatto tra il mondo fisico e quello digitale. È l’inizio di ogni dato che diventerà un’informazione utile.


Wi-Fi 7 outdoor: ALE porta la connettività dove l’innovazione diventa reale - Ultima modifica: 2025-12-03T09:56:57+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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