Cos’è la Cellicon Valley, la Silicon Valley delle cellule a Philadelphia

Dalla Silicon Valley alla Cellicon Valley: così è stata soprannominata la zona di Philadelphia negli Stati Uniti dove sta prendendo piede un nuovo tipo di ricerca dedicato alle cellule umane. Il paragone con la location vicino San Francisco dove ha preso vita la rivoluzione digitale degli anni Duemila e dove tuttora hanno sede aziende come Facebook e Google è inevitabile, soprattutto guardando le somme che iniziano a essere trattate nella Cellicon Valley.

La Cellicon Valley a Philadelphia è la nuova frontiera della ricerca sulle cellule modificate per la salute umana

Cos’è la Cellicon Valley

Nell’ultimo decennio Philadelphia non avuto molti motivi per far felici i propri cittadini: la crisi economica del 2008 ha colpito duramente la città che, pur non subendo un vero e proprio tracollo come Detroit, ha avuto un declino economico e sociale notevole. Di recente però una nuova materia scientifica ha fatto diventare la metropoli della Pennsylvania un centro importante a livello mondiale: si tratta della terapia cellulare.
Con questo termine si intende l’utilizzo di cellule modificate in laboratorio nel settore della salute umana: una cellula viene estratta dal corpo del paziente e poi cambiata a livello molecolare dagli scienziati prima di essere rimessa in circolo nell’organismo insieme alle altre. In questo modo le nuove cellule modificate possono andare a sostituire quelle difettose e, se tutto va come previsto, portare così di nuovo in salute il paziente malato. La ricerca in questo campo è ancora in fase di sperimentazione, ma molti degli studi che se ne stanno occupando hanno la loro sede proprio a Philadelphia.

Tmunity e il lancio della Valley

La ricerca privata nella Cellicon Valley dà buoni risultati come la creazione la prima cellula SPEAR in grado di distruggere le cellule che causano i tumori

In particolare, uno dei primi centri americani ha occuparsi di questo tipo di ricerca (che comprende anche quella sulle cellule cosiddette CAR-T pensate per guarire i linfomi) fu il Tmunity Therapeutics nel 2015. Proprio da uno dei dipendenti dell’azienda è nato il termine Cellicon Valley, che ora raggruppa varie startup dell’area di Philadelphia. Lo scorso febbraio la ditta locale Adaptimune Therapeutics ha annunciato di aver creato la prima cellula SPEAR: un organismo in grado di distruggere le cellule che causano i tumori.

La Cellicon Vally si può quindi oggi considerare il centro mondiale della biotecnologia: la vicinanza della prestigiosa Penn University ha favorito l’ascesa della città alla ribalta nazionale e ora molti investitori si stanno recando a Philadelphia per finanziare la ricerca e cercare fonti di guadagno in questo tipo di business. Secondo i dati del sito locale Selectgreaterphl, sono già 320 milioni i dollari investiti in città nel settore della terapia cellulare e genetica.

La Cina investe nella Cellicon Valley

L’altra potenza mondiale a livello tecnologico oltre gli Stati Uniti, ovvero la Cina, sta già investendo nella Cellicon Valley. L’azienda cinese WuXi AppTec ha aperto un laboratorio a Philadelphia e sta approfondendo velocemente gli studi in questo campo

Dopo aver “copiato” la Silicon Valley originale in un quartiere di Pechino, era inevitabile che il paese asiatico si interessasse anche a questo nuovo campo medico che potrebbe rivoluzionare la medicina nei prossimi anni. La possibilità di inserire cellule sane in un organismo per scacciare quelle malate è infatti considerata una pratica innovativa e rischiosa, che però ha già portato molte speranze nei malati di tutto il mondo.

“Stiamo entrando in una nuova frontiera dell’innovazione medica – ha dichiarato il ricercatore americano Scott Gottlieb – grazie alla capacità di riprogrammare le cellule di un paziente per attaccare un cancro mortale. Nuove tecnologie come le terapie cellulari offrono il potenziale per trasformare la medicina”.


Cos’è la Cellicon Valley, la Silicon Valley delle cellule a Philadelphia - Ultima modifica: 2019-08-14T07:11:51+00:00 da Andrea Indiano

Giornalista con la passione per il cinema e le innovazioni, attento alle tematiche ambientali, ha vissuto per anni a Los Angeles da dove ha collaborato con diverse testate italiane. Ha studiato a Venezia e in Giappone, autore dei libri "Hollywood Noir" e "Settology".

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