Libra di Facebook: la criptovaluta avanza, ma arriverà nel 2020?

Libra di Facebook, la valuta virtuale che dovrebbe entrare in circolazione nel 2020, fa passi avanti dopo il meeting inaugurale di Ginevra denominato “Libra Association”. Tra i 21 membri rimasti, dei 28 partenti a questo progetto di criptovaluta, si è raggiunto un importante accordo con la sigla di un atto costitutivo. Un consorzio i quali principali membri di ciascuna realtà aderente al neonato organo si occuperà della governance della Libra Association e si chiamerà Libra Council. Parliamo di realtà quali Uber, Lift, Vodafone, Iliad, Spotify, Coinbase e alcune società di venture capital.

Le defezioni certo sono state rilevanti, vedi  Visa , Mastercard , Stripe, eBay e Mercado Pago che hanno dichiarato di non fare più parte del progetto Libra.

Il consorzio fa anche sapere di aver avuto manifestazioni d’interesse da parte di 1.500 realtà, 180 di queste rispondono ai criteri preliminari per entrare nel progetto.

Mark Zuckerberg è atteso il 23 ottobre al Congresso Usa per una audizione su Libra di Facebook, mentre la prossima Commissione Ue si occuperà del dossier sulla valuta digitale.

Il nuovo metodo di pagamento online, proposto da Facebook, sarà accessibile anche a chi non ha un conto in banca.

Libra di Facebook, perché la criptovaluta si chiama così

Questo è proprio il caso di dire: “Un nome, un programma!”. Il riferimento alla bilancia come simbolo di giustizia e alla libbra come unità di misura di peso usata dagli antichi romani, non è un caso. Ispirati dal sistema cinese di WeChat il gigante di Menlo Park ha voluto andare oltre, creando un sistema di entrate e uscite di denaro, libero e giusto. Come ha spiegato David Marcus ex dirigente di PayPal che ora segue il progetto Libra.

E il suo valore?

La valuta del social network sarà un Stablecoin, il suo valore verrà ancorato ad un paniere di attività che assicureranno stabilità e difesa da forme di speculazione, inoltre Facebook tutelerà il sistema da riciclaggio e altri reati finanziari, facendo accordi con le autorità bancarie. Le modalità d’uso per gli utenti saranno due:

  • WhatsApp e Messenger avranno un portafoglio elettronico integrato tramite il quale ricevere e spedire soldi con la stessa semplicità con la quale oggi riceviamo e spediamo una foto.
  • App autonoma che verrà creata appositamente.

Con entrambe le modalità non vengono precaricati soldi e non serve un conto corrente al quale collegare il portafoglio elettronico. Ci trasferiremo la nuova valuta, Libra di Facebook per l’appunto e potremmo fare acquisti online o inviare denaro tra privati, con il tempo potremmo pagare le bollette, comprare un caffè, il giornale o il biglietto dell’autobus senza alcuna commissione o comunque molto irrisoria rispetto a quanto richiesto oggi dalle banche per i pagamenti online.

Mark sottolinea la sicurezza del denaro mobile, senza sottolineare il fatto che circa 1,7 milioni di persone al mondo non possiedono il conto corrente. Anche l’edicolante ed il bar sotto casa vedono la cosa di buon grado, almeno non devono pagare la commissione sul consumo di un caffè ed un giornale, perché sembra che uscire senza soldi succeda spesso ma senza telefono mai!

Ma ci sono dei problemi

In realtà Facebook ha accusato il colpo dell’abbandono di tutti gli attori finanziari (gli abbiamo citati sopra) che avrebbero dovuto garantire la credibilità del progetto Libra. Tanto che in occasione del debutto della struttura operativa della criptovaluta del gruppo di Mark Zuckerberg si sono allungate ombre sul rispetto dei tempi che prevedevano il lancio della valuta entro il 2020.

La presenza dei colossi del mondo dei pagamenti, da Mastercard a Visa, da PayPal a Stripe, avrebbero in qualche modo dovuto funzionare come garanzia per l’affidabilità del progetto. E la loro defezione creerà sicuramente intoppi e dura opposizione anche da parte delle autorità finanziare di tutto il mondo oltre che da esponenti politici.


Libra di Facebook: la criptovaluta avanza, ma arriverà nel 2020? - Ultima modifica: 2019-10-16T11:15:30+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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