I social media sono diventati parte integrante della nostra vita, il 74% degli americani è sui social (secondo Pew Center, gennaio 2014).
Facebook, Twitter, Instagram e Pinterest aiutano e semplificano alcuni aspetti della vita quotidiana: mantenere relazioni, ricordare compleanni, guardare foto, scoprire prodotti.
Quando si tratta di lavoro, però, c’è una distinzione tra identità personale e professionale. Molte aziende hanno implementato una policy “no social media sul lavoro” senza consentire una commistione tra dovere e tempo libero. In alcune situazioni, soprattutto nelle realtà in cui non ci sono profili aziendali, i dipendenti si sentono quasi colpevoli nel guardare Facebook o Twitter al lavoro.
D’altro canto, le aziende hanno la necessità di strutturare una policy in modo realistico e costruttivo.
Le organizzazioni che non valorizzano i social stanno potenzialmente perdendo opportunità di mercato.
Il 78,6% di chi lavora in ambito commerciale usa i social per generare business. Basterebbe immaginare cosa succederebbe, a livello di marketing, se si studiasse una strategia chiara dietro a qualcosa che lo staff aziendale già conosce e ama. I social potrebbero stimolare la forza vendita.
Le aziende sanno quando i social siano importanti ma spesso non hanno un meccanismo per aiutare i loro dipendenti a utilizzarli al meglio. In una recente ricerca condotta dall’unità Economist Intelligence, l’81% degli intervistati ha confermato di rivecere benifici tangibili dai social, ma solo il 17% ha indicato un sistema di distribuzione delle responsabilità all’interno delle organizzazioni.
Ecco perché è necessario avere una strategia e un programma per educare il team e fornire gli strumenti utili a rappresentare il brand in modo corretto.
Non è semplice coordinare e allineare un’intera azienda su una strategia social. Il team deve essere in grado di collaborare attivamente condividendo contenuti, studiandone i risultati, in un processo allo stesso tempo strutturato e creativo.
È necessario
⁃1) scegliere un team adatto e nominare un responsabile della strategia social
⁃2) scegliere gli strumenti informatici di condivisione
Questo approccio, se coordinato, coinvolge i dipendenti e amplifica i potenziali risultati di marketing. Non è sufficiente chiedere di condividere contenuti, non tutti hanno confidenza con questi strumenti e potrebbero essere timorosi di sbagliare in pubblico. Una strategia serve a dare delle linee guida e a mettere i dipendenti in condizione di esprimersi liberamente.
Usando i social media con una policy potranno sorgere dubbi o domande, è importante ricordare che non tutti i dipendenti sono PR o persone di comunicazione, per questo è importante aiutarli a utilizzare i social, canali di relazioni ed espressione di sì, non di vendita.
Un caso da citare è quello di Cisco. L’azienda ha pubblicato l’intera policy sul blog aziendale, ha una linea chiara e mira a mettere i dipendenti a proprio agio. Tiene conto di tutto lo spettro dei partner, inclusa brand identity e rapporto con i clienti.
Cecilia Cantadore
Papa Leone XIV, matematico e riformatore, apre un nuovo capitolo per la Chiesa: tra etica…
Scopri il futuro dell’Intelligenza Artificiale con TD SYNNEX
OpenAI ha appena lanciato una piattaforma di formazione gratuita chiamata OpenAI Academy, un concentrato di…
Amazon investe 10 miliardi per lanciare 3.236 satelliti Kuiper, offrendo internet globale a bassa latenza.…
Meta userà i dati pubblici degli utenti europei per addestrare la sua IA. Il Garante…
Un sondaggio esclusivo per i rivenditori IT sull'intelligenza artificiale: scopri trend, opportunità e ottieni vantaggi…
Via Italia 50, 20900 Monza (MB) - C.F. e Partita IVA: 03339380135
Reg. Trib. Milano n. 409 del 21/7/2011 - ROC n. 21424 del 3/8/2011