Dopo la fase preliminare, il sistema è quasi pronto per essere messo definitivamente a punto: gli algoritmi di Facebook sapranno quando un utente iscritto ha intenzione di suicidarsi.
Negli ultimi tempi i riflettori puntati sulle intelligenze artificiali, e le capacità di robot istruiti in grado di apprendere, hanno destato talmente tante preoccupazioni da spingere Zuckerberg, CEO di Facebook, a fare un annuncio incoraggiante sulla propria bacheca del social network.
Nel post, infatti, Mark Zuckerberg ha reso noto che il team del social che vanta più di 2 miliardi di utenti attivi è al lavoro per dare sostegno a persone in difficoltà.
Non sono pochi i casi in cui persone che avevano deciso di mettere fine alla propria vita hanno anche sentito il bisogno di esprimere il proprio malessere attraverso il diario digitale, ed è per questo motivo che gli esperti di Facebook stanno provando a realizzare un sistema innovativo.
Il nuovo algoritmo permette al cervellone di riconoscere situazioni allarmanti attraverso l’individuazione di parole chiave pubblicate sia dall’utente, che sta palesando di vivere una situazione difficile e pericolosa, ma anche degli amici che commentano con frasi che lasciano intendere preoccupazione sull’incolumità dello stesso.
Dopo svariate centinaia di casi di situazioni a rischio sottoposte ed analizzate dal sistema, attraverso il machine learning gli algoritmi possono riconoscere con maggiore precisione quando è necessario intervenire a sostegno di qualcuno che vive un problema.
Potendo essere ora più precisi nel riconoscere quando un utente sta davvero pensando di mettere a rischio la propria vita, è più facile che le segnalazioni selezionate arrivino in tempo alla squadra di specialisti pronti ad intervenire contattando i paramedici in caso di emergenza.
Le tempistiche sono così 100 volte più veloci, con un livello di precisione che offre la possibilità di aiutare le persone che vivono un disagio in modo più efficace e tempestivo che mai.
Con questo annuncio, Facebook non solo vuole condividere il nuovo potente strumento che aiuta nella prevenzione dei suicidi, ma anche far passare un messaggio molto chiaro.
L’intelligenza artificiale, a differenza di quanto temuto anche da grandi esponenti mondiali, non è una minaccia per il genere umano, anzi: oggi più che mai potremmo sfruttarla con sapienza e consapevolezza a nostro vantaggio.
In questo caso, ad esempio, grazie ai calcoli dell’AI, è possibile soccorrere un utente che mostra tendenze suicide attraverso il proprio comportamento sul famoso social network, salvando di fatto vite umane e dimostrando che l’intelligenza artificiale può essere tutt’altro che uno strumento di distruzione per il genere umano.
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