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Pierluigi Pardo: Tiki Casa, i social sono la mia nuova TV

Dalla TV ai social, dal talk show alle interviste, da “Tiki Taka” a “Tiki Casa”: Pierluigi Pardo porta il suo spirito brillante su Instagram, trasferendo online la sua trasmissione di successo che diventa, su Instagram, completamente diversa eppure uguale.

Pierluigi Pardo è un giornalista sportivo con molti successi all’attivo, ma non solo, è una persona con tanti interessi e molte passioni che dimostra come conduttore di trasmissioni che non parlano solo di sport, ad esempio “Mangia come parli” con Davide Oldani su Radio 24, giusto per fare un esempio. È il precursore dei contenitori sportivi in cui agli esperti di tecnica si accompagnano personaggi dello spettacolo o della cultura, in un mix che oggi caratterizza non solo le trasmissioni sul calcio. Forse proprio da questo suo eclettismo nasce l’idea di creare un nuovo format “televisivo” sui social.

Pierluigi Pardo

Cos’ha Tiki Casa in comune con la trasmissione televisiva?

Lo spirito, il mio spirito che è goliardico, curioso… si parla di calcio ma non solo, come sempre è stato a Tiki Taka; cambia il format dal talk show, si passa, anche per struttura della piattaforma, a delle interviste singole, che diventano su Instagram più intime, forse più vere, anche perché tutti gli ospiti si collegano da casa.

Com’è nata l’idea di Tiki Casa?

In realtà un po’ per caso, mi ricordo che stavo facendo una diretta con Jovanotti e un utente (ora non ricordo chi), mi ha detto perché non portassi Tiki Taka su Instagram. Da quel momento ho iniziato a pensarci, poi ho mandato dei messaggi, con l’idea, agli opinionisti della trasmissione e ho allargato la cerchia agli amici: cantanti, artisti, persone non necessariamente legate al mondo del calcio. Così è partita la prima puntata, fatta in casa, anzi nelle case di ciascuno. Tiki Casa ha quindi tutto il bello e il brutto di questa dimensione domestica: con pochi mezzi, ma più intima, forse più diretta, più informale eppure sorprendente. Come quando Jovanotti ha fatto “Nessun Dorma” in versione Reggae, peccato (a proposito di mezzi ridotti) che si sia “crashata” l’applicazione in quel momento, quindi ho perso il video… anzi faccio un appello: se qualcuno l’avesse registrato e potesse inviarmelo ne sarei felice.

Cos’ha di diverso Tiki Casa su Instagram rispetto a Tiki Taka in Tv?

Beh, Tiki Casa è proprio fatta in casa, nel vero senso della parola. Però quando intervisti Enrico Mentana, Lorenzo Jovanotti, Antonio Cassano, Bobo Vieri o Giuliano Sangiorgi forse non hai bisogno di grandi infrastrutture, emerge di più la persona che non il personaggio, le storie diventano l’unico elemento centrale, c’è una maggiore immediatezza e informalità che rende il contenuto ancora più forte. È un po’ come la televisione di questi giorni, senza orpelli, senza retorica e che a me piace molto, gli studi senza pubblico rendono la comunicazione con gli ospiti più diretta. Per Tiki Casa cambia ovviamente il format: mentre la trasmissione si basa su una dinamica da talk show, con l’interazione continua dei vari ospiti; su Instagram non lo puoi fare, è sempre un’intervista faccia a faccia, più vicina al Letterman Show che non ad un talk.

E cosa mantiene del programma originale?

Oltre allo spirito, l’idea di mescolare calcio e altri elementi, che ha sempre coinvolto, ben prima che lo facessero altri, opinionisti non di estrazione sportiva, mixando l’alto e il basso. Questo cocktail di personalità è quello che ho iniziato a realizzare già sette anni fa, quando la trasmissione è partita in TV. Non voglio attribuirmi meriti, ma certamente sono stato tra i primi ad attuare questa formula piena di contaminazioni, che in seguito si è diffusa in moti programmi.
Poi io sono un giornalista sportivo e la cosa che amo di più è fare la telecronaca delle partite e non cambierei mai per nulla al mondo quello che faccio. Ma ho anche altri interessi come la musica o l’arte e mi è sempre piaciuto portare personaggi di questi ambienti nella trasmissione sportiva.

Com’è, in questi giorni, parlare di calcio senza calcio?

Difficilissimo, non ci sono le partite e non c’è neanche il mercato, che di solito è al centro delle notizie quando non si gioca. Ma il calcio è uno dei grandi temi della socialità del paese, lo si può declinare come memoria andando a riscoprire le vecchie imprese, come attesa della ripartenza, come valori che esprime. Poi fra tre, quattro mesi, quando insomma si potrà ripartire è ovvio che la normalità prenderà il sopravvento e si tornerà a discutere per un calcio di rigore o una sostituzione, la vita è una forza potentissima che andrà avanti.

Come hanno reagito gli ospiti a questa proposta di trasferirsi a Tiki Casa?

Molto bene, anzi ho la possibilità di avere in diretta personaggi che forse non sarebbero venuti in studio. Con la situazione che stiamo vivendo ovviamente hanno meno impegni, è più facile che partecipino per 10 minuti da casa e devo dire che ho trovato grande disponibilità. Lo stesso vale per i corsi che tengo allo Iulm, dove da sempre invito personalità dello sport e della cultura. Oggi è più semplice averli per tenere una lezione. Credo che questo nuovo modo di comunicare rimarrà, perché abbiamo capito che non sempre per esserci è necessario spostarsi e che comunicare in digitale libera tempo e risorse per fare più cose. La videoconferenza che una volta era solo sporadica diventerà sempre di più la regola e influenzerà tutto il mondo del lavoro e non solo la TV.

Pierluigi Pardo

Perché hai scelto proprio Instagram per questa idea?

Perché l’idea è nata lì, perché è comodo e lo usano tutti, anche se è il social che su cui ho meno follower. Di solito è una piattaforma molto basata sull’estetica, anche se in questi giorni sta offrendo qualcosa di più.

Allora qual è il social media che usi di più?

Probabilmente Twitter, è il primo che apro la mattina per vedere le notizie, per informarmi e per capire subito l’andamento della giornata.

Questa esperienza sui social cosa ti sta dando?

Per me è un’occasione per mettermi alla prova con temi diversi non solo sportivi, con personaggi nuovi e con un format differente continuando però il discorso iniziato con Tiki Taka. Mi mette alla prova con una cosa che mi è sempre piaciuta: un contenitore con persone di varia estrazione. Vediamo, ho delle idee per il futuro… Direi proprio che è un tipo di format che potremmo declinare anche in TV a Mediaset.


Pierluigi Pardo: Tiki Casa, i social sono la mia nuova TV - Ultima modifica: 2020-04-13T12:58:07+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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