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Cisco Partner Summit 2015, è tempo di essere audaci

 

Edizione orientata all’Internet delle Cose e all’innovazione digitale questa del Cisco Partners Summit 2015 che si è tenuta a Montréal, in Canada. Cisco ha mostrato la sua idea di futuro, presentando soluzioni di prodotto e opportunità sempre più legate all’Internet delle Cose

di Francesco Russo

Non conta più solo l’hardware, lo dice Cisco: per un’azienda che ha fondato tutto il suo successo proprio su questi componenti si tratta di una svolta importante. Spinte dal claim incoraggiante “Be Bold”, le giornate del Cisco Partner Summit hanno avuto come sfondo le grandi opportunità che nei prossimi anni l’Internet of Everything offrirà. Secondo Cisco (che nel 2014 ha registrato un fatturato di 47 mld di dollari) le opportunità che apre l’IoE in termini di business sono quantificabili in 19 trilioni di dollari nei prossimi dieci anni, di cui 14,4 T nel settore privato e 4,6 T in quello pubblico. Opportunità che ormai si estendono a tanti e diversi settori come le costruzioni, smart buildings, le città, smart cities, l’energia, smart energy. Sono tanti i settori in cui Cisco ha portato il suo valore, grazie a una fitta rete di partner che opera in tutto il mondo. Ed è proprio attraverso questa rete che Cisco mira al mercato dell’IoE. A oggi sono 38 i partner pienamente specializzati verso l’Internet of Things (IoT), mentre 94 sono quelli che si stanno avviando a questa specializzazione con percorsi di training e con l’abilitazione attraverso dei processi specifici. Da sottolineare il fatto che in un anno il fatturato dei partner in termini di IoT è raddoppiato.
Quando si parla di Internet of Everything, si va oltre il concetto stesso di Internet delle Cose. IoE indica una tendenza che coinvolge aziende, persone, città, tutte ormai rivolte ad un cambiamento, meglio, ad una evoluzione, in senso digitale. Ed è proprio il digitale l’elemento che fa da collante per  tutto questo, permettendo l’ideazione e la messa in pratica di processi nuovi e rivoluzionari. Cisco in questo momento è coinvolta in casi di Smart Buildings, Smart City e in progetti di Smart Energy. Tutti fenomeni che entro pochi anni saranno modelli standard per le nostre società. Cisco prevede una crescita dello Smart Bulidings del 23% nei prossimi 8 anni e che, investendo 500 miliardi di dollari negli Usa per i prossimi 40 anni, si potrebbero risparmiare qualcosa come 1,9 trilioni di dollari in energia.

Smart City, l’esempio di Mississauga

Le Smart City sono la grande opportunità per tutto quello che viene indicato come “settore pubblico”. Cisco porta l’esempio del progetto realizzato con la città di Mississauga (Ontario, Canada). Gli obiettivi erano quello di creare un “government” aperto e accessibile; elaborare un sistema per consentire migliori decisioni attraverso analisi e ricerca; creare una “forza lavoro” che fosse connessa e coinvolta; migliorare i servizi attraverso l’innovazione. Grazie a una rete in fibra ,utilizzando routing, switching e soluzioni per la sicurezza di Cisco; grazie a una rete wireless estesa per tutta la città e a un sistema di illuminazione innovativo, i risultati sono stati notevoli. Oltre a rendere più collaborativi i reparti per rispondere rapidamente ai casi di emergenza, oltre a facilitare i servizi, la città di Mississauga (circa 670 mila abitanti) ha visto aumentare i posti di lavoro crescere il livello di sicurezza interna, ha attratto nuovi investitori e sono stati creati parcheggi “smart” che hanno la duplice funzione di regolare i parcheggi delle auto ma anche quello di garantire sicurezza.

John Chambers, il futuro è digital

E tocca proprio a John Chambers, dal 4 maggio scorso (proprio all’indomani della Cisco PS 2015 di Montreal) ex presidente e amministratore delegato di Cisco, indicare la strada verso il digital. Dal prossimo 26 luglio il suo successore sarà Chuck Robbins. Il super manager 65enne (ne compirà 66 ad agosto) ha tenuto un discorso di apertura con passione e abilità, ma soprattutto con una visione del futuro che fa invidia a molti. Chambers è alla guida di Cisco ormai da 20 anni ed è considerato una delle figure più importanti nel panorama Internet. Quando all’inizio degli anni ’90 ha preso in mano l’azienda, questa fatturava 1,2 miliardi di dollari; dopo 20 anni ne fattura 47 miliardi. Il Time lo ha anche inserito tra le 100 persone più influenti al mondo. Quello che potrebbe a questo punto essere considerato il “manifesto di Chambers” è che le aziende ormai devono evolvere verso il digitale. Tanto è vero che nei prossimi dieci anni più del 40% delle aziende non esisterà più. È quindi una questione vitale. Ma il concetto coinvolge anche paesi e persone. Quella a cui dobbiamo tendere è la “Speed Innovation” e per stare dietro a questo processo e alla sua velocità dobbiamo decidere da subito se “Disrupt or to Be Disrupted”. Chambers ha sottolineato l’importanza che avrà il tema della sicurezza proprio nell’ambito di questa evoluzione. A questo proposito, Adam Philpott, responsabile Cyber Security Cisco Emear, ci dice che le aziende oggi stanno abbracciando il Mobile, il Cloud e tutte le opportunità che ne derivano. Ma persiste ancora un’eccessiva frammentazione che di fatto espone a nuovi rischi. La vera sfida che ci attende è proprio quella di arrivare a una “Integrazione”.
Chambers, nel suo keynote, ha poi tracciato quello che è stato fino ad ora il percorso del cambiamento. Ha mostrato qualche esempio di aziende che in pochi anni hanno agganciato il digitale e le nuove tecnologie e oggi fatturano miliardi: Google, Amazon, Uber, Spotify, Tesla e anche Square. Queste aziende sono cresciute velocemente e senza livelli intermedi, ed è proprio il concetto della velocità che Chambers individua come elemento non più trascurabile. Dal 2020 il 75% delle aziende sarà completamente digitale, solo il 30% degli sforzi in “digitalizzazione” saranno portati avanti con successo. Di conseguenza, se un azienda dovesse fallire è solo perché non è stata in grado di rinnovarsi e reinventarsi. Sono anche questi i due concetti chiave che Chambers sottolinea che rispecchiano proprio la storia di Cisco, aziende tecnologica all’avanguardia che dal 2016 si evolve proprio puntando sul software con un programma rivolto ai partner, con la nascita di nuove figure come gli advisor e con nuovi prodotti come Cisco ONE Suite Software, Cisco Analytics Connected e Cisco Nube Suite.
Prossimo appuntamento per il Cisco Partner Summit 2016 a San Diego, in California.

Qui il racconto del viaggio

Le nuove opportunità nel software per i partner Cisco

 

John Chambers
La Sala CiscoPs15
Chuck Robbins, il nuovo Ceo
L'arrivo
Think Big
Tecnologia Mobile
Chuck Robbins, il nuovo Ceo
Padmasree Warrior
Montreal, la lovation

Cisco Partner Summit 2015, è tempo di essere audaci - Ultima modifica: 2015-05-12T11:37:06+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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