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Guerra in Ucraina, i big del tech si schierano contro la Russia

La guerra in Ucraina sta scatenando un’ondata di proteste contro il presidente russo Vladimir Putin. Proteste a 360 gradi, che coinvolgono quasi tutte le categorie e i settori nel mondo e che si stanno manifestando anche nella stessa Russia. Se il popolo ucraino sta sopportando la tragedia di un’invasione bellica, il popolo russo – la maggior parte del quale sta manifestando dissenso contro la guerra voluta da Putin – deve invece vedersela con le sanzioni che sono state inflitte.

Tra le conseguenze più pesanti che la Russia deve pagare per aver scatenato una guerra in Ucraina vi sono certamente quelle economiche. Restrizioni alle operazioni internazionali bancarie e sanzioni varie imposte dagli Stati Uniti e dall’Europa (cui ha aderito, con una decisione storica, anche la neutrale Svizzera) si affiancano a restrizioni che riguardano, ad esempio, la chiusura dello spazio aereo alle compagnie russe.

Guerra in Ucraina: cos’hanno deciso di fare i big del tech contro la Russia

Sono tanti i big del web e del tech che hanno deciso di esprimere, in vario modo, il loro dissenso sull’invasione russa in Ucraina. Facebook, ad esempio, ha attuato il blocco della pubblicità promossa sulla sua piattaforma dai media statali russi, in modo tale da impedirne la monetizzazione. Ma non solo, perché il social di Zuckerberg ha applicato anche il fact checking e l’etichettatura ai contenuti pubblicati sempre dagli stessi media di Stato russi. Il blocco della monetizzazione è stato attuato anche da YouTube (di proprietà di Google), che ha inoltre comunicato di aver applicato un sistema per cui i video postati dai media russi saranno molto meno suggeriti agli utenti, in particolar modo a quelli ucraini. Google avrebbe anche disattivato alcune funzionalità di Google Maps in Ucraina, con l’intento di non fornire ai russi informazioni preziose.

Intervento sulla pubblicità anche per la piattaforma social di Twitter che starebbe inoltre impedendo che nuovi utenti russi si registrino al sito. L’impegno di Twitter si starebbe spingendo fino al controllo dei tweet, attivato per evitare eventuali manipolazioni propagandistiche da parte del governo di Putin. Per contro, la Russia ha bloccato Twitter ed è intervenuta anche su Facebook, limitandone l’utilizzo sul proprio territorio.

L’Ucraina avrebbe chiesto ad Apple di chiudere il suo store in Russia e di bloccare la vendita dei propri prodotti. Richieste sarebbero state fatte anche a Netflix, affinché impedisse l’accesso al servizio su territorio russo. Microsoft, infine, ha deciso di bloccare i download dell’app Rt sullo store Windows in tutto il mondo.

immagine: Pixabay


Guerra in Ucraina, i big del tech si schierano contro la Russia - Ultima modifica: 2022-03-02T07:00:28+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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