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Microsoft propone Linux: accordo con Red Hat

Microsoft ha annunciato in questi giorni una grande novità, non solo tecnologica, ma strategica: metterà a disposizione la versione Red Hat del sistema operativo Linux sulla sua piattaforma cloud Azure.

Non è un cosa da poco: Microsoft offre Linux.
L’alleanza è stata siglata per aiutare le grandi compagnie a costituire i cosiddetti ambienti di cloud ibrido, cioè sistemi che uniscono infrastrutture di cloud pubblico, come Azure, con il computing tradizionale.
In realtà sono passati ormai due anni da quando Microsoft ha abbracciato l’open source Linux all’interno della sua piattaforma cloud Azure. Ma ora con Red Hat, la versione Enterprise Linux diventa la preferita tra quelle da proporre a propri utenti.
Grande la soddisfazione di Jason Zander, vice presidente di Microsoft a capo di Azure, che ricorda come, da quando Linux è disponibile sul cloud, un utente su quattro utilizza Linux in una delle suo versioni. Questo dato è ancora più sorprendente se si guarda alla Cina: qui il dato parla di circa il 50% degli utilizzatori.
Red Hat sarà immediatamente disponibile per tutti i client Azure che potranno installarlo e far girare applicazioni come JBoss Web Server e OpenShift.
L’accordo tra le parti prevede un supporto completo. Squadre di entrambe le società collaboreranno insieme per dare una mano ai clienti “condivisi”. Il vicepresidente per lo sviluppo aziendale di Red Hat, Mike Evans, ha parlato di circa il 90% dei clienti delle due società coincidono.
Sono quindi molto lontani i giorni un cui Steve Ballmer, il vecchio CEO Microsoft, definì Linux un “cancro”. Il suo successore, Satya Nadella, ha dichiarato proprio lo scorso anno che “Microsoft Loves Linux” soprattutto per la sua importanza nel mondo del cloud.


Microsoft propone Linux: accordo con Red Hat - Ultima modifica: 2015-11-06T09:30:44+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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