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Tre nuovi nano-satelliti italiani nello spazio, il progetto di Spacemind

Satelliti italiani nello spazio grazie alla startup Spacemind, che fa parte dell’azienda Npc di Imola. Nelle prime settimane di febbraio 2023 è avvenuta una serie di lanci spaziali con bandiera tricolore: sono infatti appena diventati operativi in orbita i tre nano-satelliti italiani “DanteSat”, “Futura-SM1” e “Futura-SM3”. I loro lanci hanno consentito di validare il funzionamento del nuovo deployer per cubesat “SMPod”, di alcune apparecchiature di bordo e di una versione più grande della vela spaziale “Artica”, utilizzata per consentire il rientro nell’atmosfera di piccoli satelliti al termine della loro vita operativa. I satelliti italiani nello spazio rappresentano l’ennesimo successo delle aziende della Penisola che puntano al mercato aerospaziale.

Di chi soo i satelliti nello spazio?

Missioni spaziali per i satelliti italiani

Tutte interessanti le missioni dei tre nanosatelliti realizzati da Spacemind. ll “DanteSat” è un cubesat nella versione “3U” e ha la forma di un piccolo parallelepipedo (con base quadrata di 10 cm di lato e altezza di 30 cm). Si tratta di un originale progetto promosso da Human Space Services per la casa editrice bolognese Scripta Maneant per celebrare il 700° anniversario della morte di Dante Alighieri: sulla sua struttura metallica è infatti incisa la “Divina Commedia”, mentre la radio di bordo trasmette a terra i primi versi dell’opera. A novembre, il satellite è stato trasportato sulla Stazione Spaziale Internazionale da una capsula “Dragon”, lanciata con un vettore “Falcon 9” di SpaceX. “DanteSat” è stato quindi rilasciato in orbita a fine dicembre tramite il deployer esterno di Nanoracks Europe. Successivamente, ha aperto la vela “Artica” e presto brucerà al rientro nell’atmosfera terrestre.

Gli obiettivi di Spacemind, i satelliti italiani

“Siamo davvero entusiasti dei primi risultati di queste nuove missioni in orbita, che consentono di confermare la nostra azienda come un fornitore di servizi chiavi-in-mano per la produzione, il lancio e il rientro di cubesat per progetti di tipo commerciale o scientifico”, commenta Nicolò Benini, marketing manager di Npc Spacemind. “Anche grazie al successo di questi ultimi lanci, abbiamo consolidato i contatti con importanti clienti italiani ed esteri, che consentiranno ai nostri sistemi di tornare presto nello spazio”.

Nano-satelliti nello spazio

I due “Futura” sono stati lanciati ai primi di gennaio sempre con un vettore “Falcon 9”. Dopo il lancio, i cubesat sono stati trasferiti nell’orbita prevista da una piattaforma autonoma “ION Satellite Carrier”, prodotta dall’azienda di logistica spaziale D-Orbit, e infine rilasciati nello spazio tramite il nuovo deployer “SMPod” di Spacemind. Il “Futura SM-1” è un cubesat nella versione “3U” e ha lo scopo di testare nuove apparecchiature di bordo (sistema di produzione di energia, antenne dispiegabili, vela spaziale e computer di bordo OBC sviluppato dal partner Apogeo Space). Il “Futura SM-3” è invece un cubesat nella versione “6U” (pari a due “3U” affiancati) ed è dotato di una nuova vela spaziale “Artica” di maggiori dimensioni per il deorbiting del satellite alla fine della missione. “Tutti i sistemi a bordo dei nostri tre cubesat funzionano perfettamente e stiamo ricevendo i loro segnali e i dati telemetrici”, conferma Benini. “Anche il nostro deployer ‘SMPod’ ha effettuato il rilascio in orbita dei due ‘Futura’ in modo nominale raggiungendo il 100% degli obbiettivi di missione. Grazie a questi eccellenti risultati, siamo pronti ad offrire servizi affidabili ed innovativi sul mercato mondiale dei nano-satelliti che è in notevole espansione”.


Tre nuovi nano-satelliti italiani nello spazio, il progetto di Spacemind - Ultima modifica: 2023-03-05T12:05:18+00:00 da Andrea Indiano

Giornalista con la passione per il cinema e le innovazioni, attento alle tematiche ambientali, ha vissuto per anni a Los Angeles da dove ha collaborato con diverse testate italiane. Ha studiato a Venezia e in Giappone, autore dei libri "Hollywood Noir" e "Settology".

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