Digitalic n. 46 / Nel cuore dell’IoT

C’è ma (quasi) non si vede

Basta poco per cambiare tutto. Inserire Internet nelle cose sarà il più grande cambiamento a cui assisteremo dopo la nascita stessa di Internet. Non c’è nessun altro fenomeno che cambierà più profondamente l’economia, le aziende e anche la vita di tutti i giorni. Gli oggetti connessi possono fare qualunque cosa, soprattutto automatizzare una serie di azioni ripetitive aggiungendo una precisione che non è patrimonio dell’uomo, ma delle macchine sì.


La prima conseguenza è che avremo a disposizione una quantità di dati inimmaginabile di una precisione assoluta e questo può avvenire per qualunque settore. Immaginiamolo nel retail: dati in tempo reale sui percorsi fatti dai carrelli all’interno dei centri commerciali, collegati al numero delle auto presenti nel parcheggio e alle promozioni effettuate. Ma questo è solo uno dei settori di cui si può immagine un cambiamento radicale. La cosa bella dell’IoT è che questi cambiamenti non ci complicheranno la vita. “Internet scomparirà” dice Eric Schmidt (il Ceo di Google) nel senso che non sarà visibile ai nostri occhi, continuerà a scambiare dati, a farci trovare quello che cerchiamo ma senza apparire, senza il bisogno di gestire e dare attenzione ad uno schermo.

L’IoT è una forma di rete che funziona e (quasi) non si vede, ma è ricca di dati, vantaggi e utilità. Esattamente come la nostra copertina che rappresenta proprio questo: un disegno che quasi non si vede, ma che, se osservato da vicino rivela una ricchezza di dettagli, un pulviscolo magico che brilla, esattamente come i dati dell’IoT: quasi nascosti ma utilissimi. L’Internet delle cose sarà il nuovo cuore della tecnologia che richiede attenzioni speciali per la scurezza.
Ogni oggetto connesso ha banda a disposizione e può essere sfruttato per portare attacchi ad altri: un esercito di dispositivi spesso non gestiti, perché senza uno schermo è anche più complesso per l’utente capire cosa c’è dentro.
E quando l’oggetto si indossa, questo apre nuove problematiche riguardo la privacy: i dati che si raccolgono sono quelli legati alle persone e questo impone un nuovo grado di sicurezza e di responsabilità nella gestione di queste informazioni. Insomma è un territorio nuovo, immenso e pieno di opportunità: queste sì si vedono benissimo.


Digitalic n. 46 / Nel cuore dell’IoT - Ultima modifica: 2015-12-26T18:04:35+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

Recent Posts

AI Accelerator: l’umanesimo dell’AI. Il 9 ottobre scoprite con BlueIT come usare davvero l’AI

Arriva l'evento AI Accelerator 2025: AI Accelerator - l’umanesimo dell’AI tra etica, sicurezza ed esperienze,…

3 giorni ago

Intelligenza artificiale nel canale IT: tutti i dati della ricerca esclusiva

Il 50% dei clienti mostra interesse medio verso l'AI, ma solo il 38,8% dei rivenditori…

7 giorni ago

AI e Innovazione: Roma diventa la capitale del futuro con DESTINATION AI

Intelligenza artificiale: il 23 settembre a Roma DESTINATION AI di TD SYNNEX, trend, casi d’uso…

7 giorni ago

iPhone 17 Pro: prezzo, design e caratteristiche del primo vero upgrade di design dal 2020

Il nuovo iPhone 17 Pro segna una svolta epocale: addio al titanio, torna l'alluminio per…

1 settimana ago

iPhone Air, l’iPhone più sottile di sempre dal design innovativo

iPhone Air non è solo l'iPhone più sottile di sempre, celebra il ritorno di Apple…

1 settimana ago

Apple per le PMI italiane: la semplicità come leva competitiva

Come la semplicità di Apple aiuta le PMI italiane: ecosistema integrato, zero-touch, TCO più basso…

1 settimana ago

Digitalic © MMedia Srl

Via Italia 50, 20900 Monza (MB) - C.F. e Partita IVA: 03339380135

Reg. Trib. Milano n. 409 del 21/7/2011 - ROC n. 21424 del 3/8/2011