Digitalic n. 64 / Green Technology

Editoriale
La doppia Vita del data center – Il futuro del data center è nuvoloso, per due motivi: da una parte sempre di più “evapora” per diventare un servizio cloud, dall’altra grandi player come Facebook stanno rimodellando completamente l’hardware aprendo la strada a nuovi sviluppi della tecnologia, più aperta, anzi open source.
Questi due movimenti in realtà tracciano una tendenza comune, il data center tende ad uscire dal perimetro delle aziende, si sposta, si allontana e diventa più aperto per dialogare con altri, con diversi tipi di cloud. Ancora il passaggio è a metà del guado e la tecnologia emergente è quella ibrida, che unisce cioè i data center interni alle imprese, a quelli “esterni”. Si tratta di una modalità che avrà uno sviluppo consistente e che nel corso del tempo cambierà forma.
Il data center “pensante”, quello con grandi capacità elaborative sarà sempre più centralizzato, di tipo pubblico, in cui le aziende acquisteranno spazio ed elaborazione in base ai bisogni e si collegherà a strutture locali, diffuse, vicino ai luoghi di produzione dei dati. Il cloud si collegherà a quello che viene chiamato fog computing (o edge computing), una nebbia di dispositivi dotati di capacità computazionale, di connettività, di archiviazione, collegati direttamente ai macchinari o ai dispostivi che producono i dati da osservare. Il data center avrà probabilmente due forme diverse: grande, centralizzato ed estremamente potente da una parte; diffuso, veloce, reattivo, locale dall’altra. Insomma quello che è certo è che sta cambiando forma e tutte le innovazioni tecnologiche che stiamo vedendo servono proprio ad assecondare questa trasformazione che è indubbiamente green.
Si pensa semplicemente al consumo di energia elettrica, il che è corretto, ma essere green significa molto di più. Vuol dire non disperdere risorse inutilmente.
Un data center green è quello sicuro, che consente di non sprecare tempo nel rincorrere i danni creati dagli attacchi, è quello semplice che consente di risparmiare il tempo dedicato dalle persone alla sua gestione, è quello veloce che permette di completare le elaborazioni rapidamente e dedicarsi ad altro, ad esempio a nuovi progetti. Sono questi i risparmi che interessano davvero e per raggiungerli tutta la tecnologia che si utilizza deve essere green, pensata per aver il minor impatto possibile non solo energetico, ma sul tempo delle persone che devono dedicarsi a quello che le macchine non possono fare: creare.


Digitalic n. 64 / Green Technology - Ultima modifica: 2017-07-17T17:43:45+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

Recent Posts

Intelligenza artificiale e sostenibilità: la rivoluzione silenziosa dell’automotive

L’elettrificazione non basta più. La vera sostenibilità dell’auto passa oggi per algoritmi intelligenti, dati in…

3 giorni ago

NVIDIA lancia il primo cloud AI industriale europeo

Il ceo di Nvidia, Jensen Huang, annuncia 10.000 GPU DGX B200 in Germania per BMW,…

3 giorni ago

LinkedIn Global Gender Gap Report 2025: il gender gap che frena l’innovazione, analisi

LinkedIn Global Gender Gap Report 2025: il tasso di assunzione femminile in ruoli di leadership…

5 giorni ago

WWDC 2025 Apple riparte dal vetro liquido e rilancia sull’AI

Alla WWDC 2025 Ddebutto per l’interfaccia Liquid Glass, nuovo corso per iOS 26 e un…

7 giorni ago

Come l’Unione Europea vuole allungare la vita degli smartphone

Aggiornamenti software, meno sprechi e più diritti per gli utenti: ecco le leggi europee Energy…

1 settimana ago

Computex 2025: gli annunci più importanti

Computex 2025 conferma Taipei come centro globale dell’innovazione AI, tra supercomputer, chip avanzati e soluzioni…

1 settimana ago

Digitalic © MMedia Srl

Via Italia 50, 20900 Monza (MB) - C.F. e Partita IVA: 03339380135

Reg. Trib. Milano n. 409 del 21/7/2011 - ROC n. 21424 del 3/8/2011