Kantar: 50 milioni di smartwatch venduti entro il 2020

I consumatori considerano gli smartwatch costosi e inutili, secondo una ricerca condotta da Kantar, e questa percezione non accenna a cambiare. Nel panorama dei wearable, Apple rimane il leader indiscusso, tenendosi ben stretto l’80% del mercato.
La ricerca mostra che il 15% dei consumatori statunitensi hanno acquistato un wearable, mentre è solo il 4.7% dei consumatori americani a possedere uno smartwatch. I numeri sono ancora più ridotti se si pensa a quel che accade in Europa, in particolare nel Regno Unito, in Germania, in Francia e in Italia, dove soltanto il 3.2% possiede uno smartwatch e la penetrazione dei wearable si assesta all’8%.
Sorprendentemente, Apple domina il settore, infatti il gigante di Cupertino si porta a casa il 32% di tutti i wearable dei quattro stati europei sopracitati. Negli USA vanta un terzo del totale del mercato wearable.
Kantar ha previsto che il nuovo GPS e la natura waterproof della Serie 2 degli Apple Watch, in abbinamento ad una riduzione del prezzo, potrebbero attirare ancora più clienti. Secondo Kantar, sembrerebbe nella posizione ideale per attrarre tutti gli utenti che intendono lanciarsi per la prima volta nel mondo degli smartwatch, offrendo loro tutte le caratteristiche chiave che stanno cercando tra cui il GPS e l’impermeabilità.
La scorsa settimana la IDC ha fatto delle previsioni sulle vendite degli smartwatch al mondo, e si dovrebbero raggiungere le 20 milioni di unità nel 2016, con ipotesi di 50 milioni entro il 2020.
Le versioni base dei wearable, quelle che sono in stretta relazione con il fitness, raggiungeranno gli 81 milioni di pezzi nel 2016, gran bel risultato se si pensa ai già considerevoli 59 milioni del 2015.


Kantar: 50 milioni di smartwatch venduti entro il 2020 - Ultima modifica: 2016-09-26T08:08:29+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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