Pneumatici intelligenti: come funzionano e come cambieranno le auto

Gli pneumatici intelligenti sono l’ultima invenzione nel campo della sicurezza stradale e dell‘innovazione automobilistica. Una ruota bucata è l’incubo di ogni guidatore e per questo Goodyear, Pirelli e altre aziende leader in questo settore stanno mettendo a punto dei prodotti futuristici in grado di prevenire gli incidenti e facilitare i viaggi sull’asfalto. Grazie ad intelligenza artificiale e sensori di ultima generazione, gli pneumatici intelligenti diventeranno parte integrante dell’esperienza di guida per tutti gli amanti dei mezzi a due e quattro ruote.

Gli Pneumatici intelligenti sono dotati di sensori

Pneumatici intelligenti Pirelli

Fra le ditte che stanno provando a rivoluzionare il mercato in questione, si è fatta notare l’italiana Pirelli. L’azienda milanese studia scenari in cui gli pneumatici percepiscono i cambiamenti sulla strada e prevedono situazioni pericolose nelle quali possono intervenire se necessario. Alcuni progetti sarebbero già pronti per modernizzare il settore dei trasporti, come le ruote con sensori incorporati che offrono indicazioni precoci di danni. I possibili vantaggi sono molti: le aziende produttrici ottengono informazioni sul comportamento alla guida dei consumatori e possono utilizzare i dati per migliorare i propri prodotti. “I sensori per pneumatici sanno come stai guidando, dove stai guidando e quanto velocemente lo pneumatico si sta consumando – ha affermato David Shaw, esperto del settore intervistato dal Washington Post – se si subisce una foratura, è la stessa ruota a inviare una notifica sullo smartphone del proprietario e a organizzare una sosta di servizio”.

Pneumatici intelligenti Pirelli Cyber Tyre

Pneumatici intelligenti Goodyear

Anche l’azienda Goodyear ha deciso di investire nel futuro del proprio settore merceologico: gli pneumatici intelligenti dotati di sensori verranno lanciati con il nuovo marchio SightLine e includeranno un software che offre avvisi su battistrada e pressione. I sensori connessi a internet sono montati all’interno del pneumatico; nel caso di Goodyear si tratta di un chip sottile e rotondo. Quando la superficie dello pneumatico viene a contatto con la strada, il sensore raccoglie informazioni sulla temperatura della strada, sulla pressione dei pneumatici, la trazione e l’accelerazione del veicolo. Un dispositivo telematico integrato invia quindi tali dati al cloud e un algoritmo con intelligenza artificiale si adopera per prevedere quando è probabile che si verifichi un problema. Se il sistema rileva e determina che uno scoppio è imminente, può inviare un avviso tramite app con opzioni su dove ripararlo.

Da Michelin a Bridgestone la gara per gli Pneumatici intelligenti

La casa automobilistica tedesca Continental vende sistemi di monitoraggio digitale degli pneumatici per autocarri di media portata. Il produttore francese Michelin e la giapponese Bridgestone hanno una tecnologia simile per misurare la sollecitazione sulle ruote. Il sensore trasmette le letture ai dispositivi e i dati vengono utilizzati per migliorare i sistemi di allerta del conducente.

Le case automobilistiche dispongono già di dati su dove viaggiano le auto e sul loro rendimento, ma i produttori di pneumatici non hanno facilmente accesso a tali informazioni. Grazie agli pneumatici con sensori specializzati e app per smartphone compatibili, ora possono farlo. In questo modo le aziende vogliono migliorare il mercato delle consegne su ruota, cresciuto durante la pandemia e valutato a circa 6 miliardi di dollari nel 2019 negli Usa. Ma a beneficiarne saranno anche i guidatori comuni, dato che le implementazioni con sensori e intelligenza artificiale sono destinate ad arrivare su automobili e berline a breve.


Pneumatici intelligenti: come funzionano e come cambieranno le auto - Ultima modifica: 2021-07-11T06:48:15+00:00 da Andrea Indiano

Giornalista con la passione per il cinema e le innovazioni, attento alle tematiche ambientali, ha vissuto per anni a Los Angeles da dove ha collaborato con diverse testate italiane. Ha studiato a Venezia e in Giappone, autore dei libri "Hollywood Noir" e "Settology".

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