Avete mai pensato mentre tenete in mano un telecomando TV… ecco vorrei uno smartphone esattamente di queste dimensioni. Bene se vi è capitato ora c’è. Si chiama Project Gem ed è il nuovo telefonino, per ora solo concept, di uno dei creatori di Android, uscito dal mondo Google ormai da tempo.
I primi dettagli sono stati resi finalmente disponibili proprio da Andy Rubin su Twitter. L’ex dirigente di Big G ha dato luce, con numerosi cinguettii, all’ultima creazione di Essential, la società fondata da Rubin stesso.
Dal primo Essential Phone, Project Gem non eredita assolutamente nulla. Trattasi infatti di un dispositivo da un rapporto di forma mai visto prima, più o meno 36:9. Cn un simile aspetto, si va ben oltre i 21:9 dei recenti Sony, come Sony Xperia 10 e 10 Plus.
Le immagini di Project Gem mostrano una scocca dai colori brillanti. Blu, rosso, arancio, verde, che cambiano in base all’angolazione da cui li si guarda.
Nella parte posteriore trova posto una singola fotocamera, inserita in un elemento rotondo e sporgente, insieme a un lettore di impronte digitali.
Sul bordo destro ci sono il tasto principale e i tasti del volume. Lo schermo si sviluppa in verticale e può mostrare più app insieme come fossero schede quadrate.
Nonostante l’aspetto da telecomando, Project Gem rimane compatto e pare di facile e sicura impugnatura. Andy Rubin ha anticipato qualcosa rispetto al dispositivo rivelando che l’interfaccia utente montata sul sistema operativo è stata appositamente personalizzata per sfruttare in modo adeguato il particolare design. I rumors rivelano che Project Gem monterà il chipset Snapdragon 730 di fascia media di Qualcomm, ma non ci sono ancora voci ufficiali da Essential su questo task.
Ad esempio quando si tratterà di utilizzare app come Instagram o Facebook non dovrebbero esserci grossi problemi con Project Gem. Anzi forse dovrebbero persino vedersi meglio, permettendo di avere una visuale più stretta ma più ampia. Ci sono parecchi dubbi invece su piattaforme come Google Maps (vedi foto) o YouTube, dove l’interazione non è propriamente verticale.
La domanda finale quindi è. Quanto gli sviluppatori Android seguiranno il progetto? Il rischio sarebbe di avere un telefonino dalle grosse potenzialità ma mal sfruttate.
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