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Brand: i fantastici 100

di Daniela Schicchi

La classifica dei cento brand più conosciuti al mondo vede svettare nei primi posti le aziende tecnologiche. Dopo 13 anni il primato non è più Coca Cola, ma di Apple, seguita da Google

Nella classifica dei primi 100 brand al mondo il risultato più sorprendente (soprattutto per l’azienda interessata) è stato quello di Coca Cola che, forse nemmeno troppo inaspettatamente, ha perso il suo podio dopo 13 anni di permanenza. Nemmeno a dirlo, la bibita americana più amata da tutti ha lasciato il posto alla “mela morsicata” più amata a livello globale: Apple che con un + 28% ha ufficialmente confermato il trend del mondo tecnologico e digitale. Sì, perché subito dopo viene seguita dall’altro colosso della Rete, Google che con un bel +34% fa scivolare Coca Cola addirittura al terzo posto, al quarto c’è IBM e al quinto Microsoft. Praticamente un dominio hi-tech, anche perché Samsung è ottava e Intel nona, Cisco tredicesima.
Questi i dati più significativi del report annuale firmato da Interbrand, nel quale è stata resa nota la classifica dei top 100 brand, a livello mondiale, con relativi dati di crescita e fatturato. Parliamo di aziende rigorosamente quotate in borsa e che hanno saputo fare la differenza nel panorama del business di tutto il mondo.
“Questi risultati rappresentano lo sconvolgimento più massiccio al quale abbiamo mai assistito dopo la Rivoluzione Industriale – ha dichiarato Manfredi Ricca, managing Director di Interbrand Milano – stiamo vedendo una rivoluzione tecnologica che ci dimostra come il mondo sia ineluttabilmente cambiato”. Apple, infatti, è un colosso che è difficilmente collocabile in un settore specifico (quello tecnologico). I suoi prodotti sono diventati veri e propri stili di vita. Se il comparto laptop è cresciuto del 3%, per Apple lo stesso settore ha segnato un 15%. Il “solo” compito che l’azienda di Cupertino avrebbe, secondo Ricca, sarebbe quello di fare attenzione a Samsung che – pur avendo scalzato Sony – ha effettuato un’azione di branding a carattere monolitico; centrata, non dispersiva e miratissima. Insomma, di Samsung se ne parlerà meno, ma non bisognerà abbassare la guardia. Ma cosa accpmuna i top 10? Secondo Manfredi Ricca il minimo comune denominatore è la profonda, totale e incredibile capacità di reagire alle richieste del mercato e alle relative tendenze. Una dote non di molti, che porta i marchi a trasformare il loro business. E qui inevitabile un’annotazione legata alla situazione del colosso svedese dei telefonini da parte di Ricca: “Pensiamo a Nokia. Leader di mercato nel comparto telefonia, fino a quando non è stata più in grado di reagire in modo tempestivo al cambio di direzione preso dal comparto. Non è riuscita a cambiare in modo abbastanza rapido e oggi ha siglato un accordo con Microsoft (quinta in classifica con un +3%) che le potrebbe essere di aiuto nella ricollocazione (faticosa) in questo mercato”. Per quanto riguarda i brand italiani, il fashion fa da padrone con il Gruppo Prada che risulta essere il terzo brand a più alta crescita. Un’azienda che ha sfruttato e sfrutta appieno tutta la potenza dei canali digitali per aggiornare e spingere il suo marchio e i suoi prodotti. In sostanza: “Sapersi reinventare resta – di sicuro – la chiave di volta fondamentale per reggere il mercato e continuare a crescere”, questa è la garanzia che il Manfredi Ricca assicura, con fermezza e convinzione, a conclusione della conferenza stampa.


Brand: i fantastici 100 - Ultima modifica: 2013-11-02T17:10:11+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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