Camera dell’eco sui social, i pericoli e come uscirne

Una lamentela ricorrente sui social media è che promuovono la camera dell’eco, la echo chamber: un luogo in cui le persone sono incoraggiate a consumare solo contenuti che riflettono le opinioni che già hanno. Queste bolle di conferme positive sono state incolpate per la diffusione di fake news e sono oggetto di seria preoccupazione per coloro che utilizzano regolarmente i social media.

Echo Chamber significato

Ma ci sono alcune buone notizie: secondo i dati di uno studio recente, gli utenti media dei social media potrebbero non essere contrari alle opinioni esterne, diverse, specialmente se si fidano della fonte, e sarebbero propensi a uscire dalla propria camera dell’eco.

Camera dell’eco: l’esperimento

L’agenzia di social media The Data Face ha condotto un esperimento per testare la ricettività al contenuto politico. Hanno intervistato un totale di 1.400 persone di varie età, con un mix di auto-dichiarati liberali, conservatori e moderati. Ad ogni persona sono stati mostrati 8 video: 3 da fonti liberali, 3 da fonti conservatrici e 2 di natura non politica (gattini, per esempio).

Camera dell’eco e contenuti di opinioni diverse

Per simulare al meglio l’esperienza dei social media, l’autore dello studio Oliver Gladfelter ha detto ai partecipanti di poter saltare i video in qualsiasi punto a piacimento. Dopo aver guardato tutti i video, ha chiesto loro di giudicare l’attendibilità della fonte e se il materiale avesse cambiato il loro punto di vista.

Secondo le scoperte di Data Face, gli spettatori liberali e conservatori erano quasi altrettanto disposti a guardare un video dall’opposizione politica fino alla fine. Come ha spiegato un portavoce della società:

Sembrava che i liberali osservassero tutti i contenuti all’incirca alla stessa velocità. Hanno guardato il 50% dei video. Gli spettatori conservatori hanno guardato i video conservatori di più, ma non in modo statisticamente significativo.

Gli spettatori più vecchi erano più propensi a guardare i video che percepivano come credibili, anche se le persone di tutte le generazioni hanno sorvolato velocemente su un video di Infowars. Mentre solo il 16% degli intervistati ha dichiarato che i video hanno cambiato i loro punti di vista, tale numero è aumentato, tanto più credibile è stato percepito il video in questione.

Zuckerberg e la preoccupazione rispetto alla camera dell’eco

L’anno scorso, Mark Zuckerberg ha espresso preoccupazione per l’effetto camera dell’eco su Facebook. Ha sostenuto che la semplice presentazione di articoli contenenti opinioni diverse non sembra funzionare sulla maggior parte delle persone:

La ricerca mostra che alcune delle idee più ovvie, come mostrare alla gente un articolo dell’opinione opposta alla loro, in realtà aumentano la polarizzazione delle opinioni . Un approccio più efficace è mostrare una serie di prospettive, di opinioni differenti, questo permettere alle persone di vedere come sono posizionate le loro opinioni su uno spettro più ampio e giungere a una conclusione su ciò che pensano sia realmente giusto.

Forse la chiave è lasciare che il lettore, o lo spettatore in questo caso, prenda la propria decisione di guardare le opinioni alternative alla propria, di sperimentare altre prospettive.


Camera dell’eco sui social, i pericoli e come uscirne - Ultima modifica: 2018-03-10T07:06:57+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

Recent Posts

Intelligenza artificiale e sostenibilità: la rivoluzione silenziosa dell’automotive

L’elettrificazione non basta più. La vera sostenibilità dell’auto passa oggi per algoritmi intelligenti, dati in…

2 giorni ago

NVIDIA lancia il primo cloud AI industriale europeo

Il ceo di Nvidia, Jensen Huang, annuncia 10.000 GPU DGX B200 in Germania per BMW,…

2 giorni ago

LinkedIn Global Gender Gap Report 2025: il gender gap che frena l’innovazione, analisi

LinkedIn Global Gender Gap Report 2025: il tasso di assunzione femminile in ruoli di leadership…

4 giorni ago

WWDC 2025 Apple riparte dal vetro liquido e rilancia sull’AI

Alla WWDC 2025 Ddebutto per l’interfaccia Liquid Glass, nuovo corso per iOS 26 e un…

6 giorni ago

Come l’Unione Europea vuole allungare la vita degli smartphone

Aggiornamenti software, meno sprechi e più diritti per gli utenti: ecco le leggi europee Energy…

1 settimana ago

Computex 2025: gli annunci più importanti

Computex 2025 conferma Taipei come centro globale dell’innovazione AI, tra supercomputer, chip avanzati e soluzioni…

1 settimana ago

Digitalic © MMedia Srl

Via Italia 50, 20900 Monza (MB) - C.F. e Partita IVA: 03339380135

Reg. Trib. Milano n. 409 del 21/7/2011 - ROC n. 21424 del 3/8/2011