Twitter aveva già messo le mani avanti contro la “classe politica arrogante” delle twittate la scorsa estate. Una finestra grigia applicata di sfondo al tweet segnalava l’eventuale infrazione del contenuto e la nuova norma si applicava ai politici verificati e a tutti gli account con oltre 100 mila follower. Ora la società ha deciso di intervenire con il pugno duro. Interazioni limitate su Twitter a chi vuole “amplificare i tweet” di leader politici che violano le regole della piattaforma.
I tweet dei leader mondiali che violano le normali regole del social network su discorsi di odio, sono stati da tempo un difficile problema per l’azienda. Tanto che l’azienda era stata duramente attaccata da utenti che ne chiedevano la cancellazione. Ma l’azienda in tutta risposta si è detta contraria e che fosse nell’interesse del pubblico apprendere le opinioni dei personaggi politici sulla piattaforma dei cinguettii.
Tuttavia, ora la società ha deciso un nuovo approccio. Interazioni limitate su Twitter sui tweet per permettere che ci sia sempre la possibilità di discutere circa il contenuto di quel tweet, ma senza che quel contenuto possa essere condiviso e diffuso.
Non sarà possibile rispondere, fare retweet o like, ma sarà possibile comunque citarlo. Quindi gli utenti potranno comunque condividere il tweet con un commento.
Gli utenti visualizzeranno un avviso in cui si afferma “Le regole di Twitter sul comportamento abusivo si applicano a questo tweet. Tuttavia, Twitter ha stabilito che potrebbe essere nell’interesse del pubblico che il tweet rimanga disponibile“.
Twitter specifica in conclusione che le personalità politiche non sono considerate super partes. Anche i loro account devono rispettare le regole come tutti gli altri utenti, solo che Twitter, in alcuni casi, vuole preservare “l’interesse pubblico” che non deve mai essere negato. E questi sono gli ambiti in cui Twitter interviene in maniera decisamente limitativa:
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