Twitter introduce il “Save For Later” per salvare i tweet

Dopo l’annuncio dei tweet di più di 280 caratteri, Twitter ha rivelato che sta sviluppando una funzionalità di bookmarking per salvare i tweet in modo semplice e privato. Si tratta di una caratteristica altamente richiesta, della quale un product manager dell’azienda ha condiviso oggi un primo prototipo.

Save for later, un segnalibro per i tweet

In riferimento a “Save for Later“, il product manager di Twitter, Jesar Shah, ha rivelato la caratteristica, notando che molti – soprattutto in Giappone – vogliono la possibilità di “salvare facilmente e privatamente i tweet per dopo”.

Molti usano i “like” e retweet come segnalibro, altri addirittura si mandano i messaggi da soli per salvare i tweet. La prima opzione risulta invasiva in quanto non si vuole far sapere/trasmettere il salvataggio al tweeter, mentre quest’ultima – insieme a servizi di bookmarking di terzi come Pocket – richiede maggiore sforzo.

Save for later: Salvare i tweet in privato

Nato da una Hack Week, Twitter sta sviluppando una caratteristica nativa che dovrebbe fornire un’alternativa più facile e mantenere la privacy. Il prototipo condiviso dal product manager mostra il sito in versione mobile. Un pannello poi si apre con un nuovo pulsante “Aggiungi ai segnalibri”, nonché l’opzione “Condividi via DM”.

Al momento del salvataggio, viene visualizzata una barra con una scorciatoia per accedere rapidamente a “Visualizza segnalibri”. In alternativa, nel menu principale dell’applicazione verrà visualizzata una nuova sezione Segnalibri che mostra un elenco di salvataggi.

La funzionalità sembra essere nelle sue fasi iniziali, mentre Twitter cerca feedback, mentre condivide disegni, esperimenti e ricerche. L’hashtag da tenere sottocchio è: #SaveForLater .



Twitter introduce il “Save For Later” per salvare i tweet - Ultima modifica: 2017-10-11T07:30:00+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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