Alphabet: bene nella pubblicità, in perdita sui progetti innovativi

Nel complesso, Alphabet – la parent company di Google – è in rialzo nel secondo trimestre dell’anno. Alphabet ha comunicato un +21% rispetto allo scorso anno durante l’ultimo resoconto finanziario. La maggior parte di questi ricavi (nelle casse del gruppo sono finiti 21,5 miliardi di USD), con una crescita significativa rispetto ai 17,7 miliardi di USD fatti registrare dall’azienda nello stesso periodo dello scorso anno. L’utile netto si è attestato a 5,9 miliardi di dollari: e il merito va attribuito all’andamento dei ricavi ottenuti dalla pubblicità.
Quei fondi destinati agli investimenti che sono racchiusi sotto al nome di “Other Bets” (altre scommesse), progetti sperimentali in via di sviluppo, che per ora non hanno superato l’esame di metà anno. Questi progetti includono una serie di iniziative che hanno sì guadagnato 185 milioni di UDS, ma a fronte di spese per 859 milioni.
Alphabet guarda al futuro positivamente, perché questi costi sono ammortizzati dai guadagni della pubblicità che, si presume, si aggireranno sui 7 miliardi USD entro la fine dell’anno. Other Bets è tutt’altro che una ferita aperta o un errore di valutazione. In questa fase di sviluppo è normale che gli investimenti superino i guadagni, ma queste tecnologie sono sulla buona strada per aprirsi a nuove e solide forme di guadagno. Le difficoltà a breve termine verranno quindi soppiantate da ricavi sulla lunga distanza.
Il principio sul quale Alphabet basa le proprie attività è quello di una ferma convinzione secondo la quale il futuro evolverà in modo radicalmente differente rispetto a tutto quello cui siamo abituati o possiamo immaginare oggi. Ogni decisione collegata ad imprese che non danno un profitto immediato vanno intraprese velocemente, gli investimenti devono essere massivi, così che possano prosperare nei decenni a venire.

Larry Page, co-fondatore di Google assieme a Sergey Brin, apre il sito web di Alphabet con questa frase: “Google non è una compagnia convenzionale e noi non abbiamo intenzione di diventarne una”, una mission che tiene fede ad un impegno portato avanti “per ottenere traguardi significativi, basandoci sulle proprie risorse”.
Progetti un tempo ritenuti degli azzardi o rivoluzionari sono parte della nostra quotidianità. Avete bisogno di qualche nome? Google Maps, YouTube, Chrome e Android. Allora non ci resta che aspettare di scoprire come evolveranno le tecnologie della connettività di Fiber, dei prodotti Nest per case smart o della ricerca medica di Verily.


Alphabet: bene nella pubblicità, in perdita sui progetti innovativi - Ultima modifica: 2016-07-31T08:15:56+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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