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Entro il 2019 il traffico mobile crescerà di 8 volte e avremo 3 dispositivi mobile a testa

Il traffico è mobile. Nel giro di 4 anni il traffico dati da mobile aumenterà di 8 volte arrivando a più di 24,3 Exabyte al mese.
Questo sono i principali risultati dello studio Cisco Visual Networking Index (VNI).

● Il traffico di dati mobile globale supererà i 24,3 exabyte al mese entro il 2019.
● Il numero di dispositivi mobili connessi ha già superato la popolazione mondiale nel 2014.
● La velocità di connessione mobile media supererà i 2 Mbps entro il 2016.
● Il traffico dati da smartphone raggiungerà i tre quarti del traffico dati mobile entro il 2019.
● Il traffico mensile da tablet supererà 2,0 exabyte al mese entro il 2018.
● Il traffico da tablets supererà il 10% del traffico dati mobile entro il 2016.
Il traffico 4G sarà più della metà del traffico mobile entro il 2017.

Lo studio Cisco Visual Networking Index (VNI) Mobile per Italia, ha evidenziato come i dispositivi “intelligenti” siano un’area di crescita calda. Si stima infatti che il traffico dati mobile crescerà di 8 volte entro il 2019, con un tasso di crescita annuo del 50% rispetto a una media europea una crescita di 7 sette volte, con il 48% annuo
Quasi ogni giorno arrivano sul mercato nuovi dispositivi mobili in grado di supportare un numero di applicazioni che cresce con lo stesso ritmo. Per collegare questi dispositivi a Internet sono state sviluppate connessioni sempre più veloci che utilizzano le reti 4G/LTE o le tecnologie Wi-Fi.
Anche i fornitori di servizi mobili hanno già reso disponibili gli accessi di ultima generazione in alcune città e continueranno l’adeguamento delle loro reti anche nel nostro Paese.
Nel 2014 gli utenti mobile in Italia sono stati 53.6 milioni (l’88% della popolazione complessiva), pari a una crescita dell’1% dai 52.8 milioni (87% della popolazione) del 2013 e nel 2019 il numero salirà a 55 milioni (90% della popolazione) entro il 2019, con un tasso di crescita medio annuo dell’1%.
I dati sono in linea con la crescita europea che si prevede passare dai 367 milioni (88% della popolazione) del 2014 ai 382.6 milioni del 2019 con un CAGR dello 0.8%.
Le applicazioni cloud nel nostro paese rappresenteranno il 90% del traffico dati mobile nel 2019, rispetto all’81% alla fine del 2014.
In Italia, le persone avranno una media di 3 dispositivi mobili, uno in più rispetto ai 2 posseduti nel 2014, mentre il traffico dati mobile raggiungerà i 358,7 petabyte al mese entro il 2019 (pari a 90 milioni di DVD ciascun mese).
Ogni cosa sarà connessa: si conteranno 13 milioni e mezzo di wearable device. Gran parte dello sviluppo tecnologico e della necessità di connessione sarà dovuto ai moduli M2M mobile (crescerà di 6 volte, raggiungendo i 94 milioni con una crescita del 50%,) e ai dispositivi indossabili, in uno scenario che sta sempre più concretizzando l’Internet of Everything (IoE). Il numero dei dispositivi indossabili raggiungerà i 13 milioni e mezzo, con una crescita media annua del 39% a partire dai 2 milioni 641 mila del 2014.
In Europa tali dispositivi passeranno da 19.5 milioni a 106,7 milioni con una crescita annua del 40%.
In Italia, il traffico 4 G crescerà di 44 volte, con un tasso di crescita annuo medio del 113%, rispetto a una crescita europea di 19 volte con un tasso medio dell’80% l’anno. Le connessioni 4G erano in Italia il 2% del totale delle connessioni mobile nel 2014 e costituivano il 14% del traffico dati con un notevole distacco rispetto alla media europea del 10% che costituisce il 31.3% delle connessioni totali; e arriveranno al 32% del totale delle connessioni mobili, ovvero al 77% del traffico mobile complessivo e al 38.2% in Europa.
Di tutto il traffico IP (fisso e mobile) del 2014, il 56% è stato Wi-Fi, il 37% wired, e il 7% mobile; nel 2019 il 69% sarà Wi-Fi, il 15% wired e il 16% mobile.

Cecilia Cantadore


Entro il 2019 il traffico mobile crescerà di 8 volte e avremo 3 dispositivi mobile a testa - Ultima modifica: 2015-02-17T08:10:06+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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