Le Nazioni più a rischio secondo secondo Bloomberg per inflazione, svalutazione monetaria, disoccupazione: ecco quali sono le aree del mondo considerate più “sicure” per investire e stabili economicamente e politicamente.
È la Norvegia il Paese più “sicuro” e stabile. Lo dice il Bloomberg Aggregate Country Risk Score, un indicatore che tiene conto di 29 fattori finanziari, economici e politici per calcolare l’indice di rischio nell’investire in una nazione, insomma per stilare la classifica delle Nazioni più a rischio. I punteggi vengono aggiornati mensilmente e su un range da 0 a 100.
Guardando la cartina mondiale, emerge a colpo d’occhio quale siano le aree considerate più rischiose: il Nord America, l’Australia, l’Europa occidentale e anche l’Italia.
Vengono invece indicate come più stabili le nazioni est europee, il Sud Africa, parte del Medio Oriente (Israele, Giordania, Arabia Saudita). Il Sud America presenta una situazione variegata, molto diversa da un Paese all’altro, mentre l’Asia risulta essere in media a basso rischio. Da segnalare, infine, che per una volta il Nord Europa non è tutto allo stesso livello in testa alla classifica: la Finlandia si presenta in svantaggio rispetto a Svezia e Norvegia.
Bloomberg mette in evidenza quattro indicatori principali, su cui basa la sua analisi di rischio.
Il primo è il calcolo degli investimenti in scorte, escluso l’oro, ovvero la percentuale di prodotto domestico su cui una nazione può contare in caso di necessità. Il secondo è la disoccupazione, il cui tasso può dare un’idea precisa dello stato di salute economica di un Paese e della capacità di spesa dei consumatori che lo abitano. Anche quando i prezzi salgono troppo vertiginosamente e si registra un’alta inflazione, questo impatta sugli investimenti e sui futuri costi e profitti. Infine, l’analisi tiene conto della svalutazione monetaria e del cambio più o meno favorevole.
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