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Spacewear: l’eccellenza italiana che veste l’esplorazione spaziale

Spacewear è un’azienda italiana con sede a Fano (PU) che si sta facendo conoscere come startup innovativa per le tute spaziali. La ditta nasce dall’incontro di designer in ambito fashion e tessile con ingegneri aerospaziali e professionalità dei vari settori di ricerca e sviluppo del settore wearable. Andando ben oltre la semplice creazione di tute protettive, Spacewear sviluppa soluzioni tessili all’avanguardia, integrando tecnologie avanzate nei propri capi. Per questo le sue tute spaziali sono veri e propri computer indossabili, in grado di monitorare le condizioni fisiologiche dell’astronauta, fornire supporto vitale e comunicare con la base.

Verso la ISS con le tute italiane

Le innovative tute create da Spacewear, fondata dall’imprenditrice Corinna Sperandini, sono state protagoniste della missione Axiom 3, un viaggio nel cosmo che ha visto l’astronauta italiano Walter Villadei arrivare a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS international). Villadei ha indossato la tuta prodotta a Fano con i simboli della bandiera italiana e le tecnologie create dai tecnici: il modello indossato dall’astronauta era la SFS2, realizzata con con un tessuto di nuovissima generazione leggero, traspirante, ignifugo e termoregolatore. La tuta rileva vari dati medici dell’astronauta che poi vengono analizzati per migliorare la prestazione del capo e dei wearable connessi. Un altro modello, SFS1, è stato indossato da tre cosmonauti italiani, nella missione Virtute 1 con il velivolo spaziale Space Ship Two di Virgin Galactic. Oltre al Col. Villadei sono stati a bordo anche il Ten. Col. medico Landolfi e l’Ing Carlucci del CNR.

Collaborazioni strategiche per un futuro nello spazio

Per raggiungere questi ambiziosi obiettivi, Spacewear ha instaurato numerose collaborazioni con importanti attori del settore aerospaziale come l’Aeronautica Militare italiana. L’azienda italiana ha stretto partnership con agenzie spaziali, università e centri di ricerca, condividendo know-how e risorse per sviluppare tecnologie sempre più avanzate. Queste collaborazioni strategiche permettono a Spacewear di accedere a infrastrutture all’avanguardia e di testare i propri prodotti in condizioni reali. Grazie a queste sinergie, Spacewear è in grado di offrire soluzioni personalizzate e su misura per le esigenze di ogni missione spaziale. “Le nostre competenze interne e quelle dei nostri partner ci hanno fatto raggiungere le massime qualificazioni possibili in termini di innovazione, ricerca e design, accreditandoci di una reputazione che oggi ci permette di lavorare ai progetti delle migliori realtà pubbliche e private”, hanno spiegato i fondatori.

Un futuro promettente per l’italiana Spacewear

Le prospettive future per Spacewear sono positive. L’aumento dell’interesse per l’esplorazione spaziale, sia da parte delle agenzie governative sia da parte delle aziende private per lanciare il turismo nel cosmo, offre all’azienda italiana ampie opportunità di crescita. Inoltre, le tecnologie sviluppate da Spacewear potrebbero trovare applicazione anche in altri settori, come quello medico e sportivo. “Lavoriamo su progetti proiettati verso l’innovazione di prodotto, sull’aumento delle funzioni dei materiali, sull’integrazione di design innovativo, sulla capacità di rilevazione dati, spaziando da settori che necessitano della massima sicurezza integrata con il massimo comfort indossabile, all’equipaggiamento sportivo professionistico performante fino all’ambito meno estremo dove il focus maggiore è sul design” si legge sul sito aziendale. Spacewear rappresenta un esempio di eccellenza italiana nel campo del settore aerospaziale, dimostrando come anche le piccole e medie imprese possano giocare un ruolo fondamentale nella conquista dello spazio.


Spacewear: l’eccellenza italiana che veste l’esplorazione spaziale - Ultima modifica: 2024-08-06T16:43:38+00:00 da Andrea Indiano

Giornalista con la passione per il cinema e le innovazioni, attento alle tematiche ambientali, ha vissuto per anni a Los Angeles da dove ha collaborato con diverse testate italiane. Ha studiato a Venezia e in Giappone, autore dei libri "Hollywood Noir" e "Settology".

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