Coronavirus

Il coronavirus si trasmette con lo smartphone: cosa c’è di vero

Pulire il proprio telefono è buona abitudine. Non un’azione da svolgere tutti i giorni ma sicuramente, spesso, una disinfettata va data. Uno degli argomenti emerso in questo periodo da psicosi per l’epidemia del COVID-19 ha coinvolto nelle varie discussione proprio il telefono cellulare. La domanda è. Il coronavirus si trasmette con lo smartphone? Abbiamo raccolto varie informazioni in merito e proviamo a dare un’idea chiara su questo “problema”.

I batteri, seppur per breve periodo, possono viaggiare anche su superfici varie, tra cui quelle degli smartphone. L’esperto Matteo Bassetti, presidente della Società italiana terapia anti-infettiva (Sita), interpellato da Adnkronos sulla questione, ha parlato di possibilità remota. Non negando però che il coronavirus si trasmette con lo smartphone. O meglio, facendo presente ad un’attenzione maggiore alla pulizia dello stesso.

Gli smartphone possono essere un ricettacolo di tanti microrganismi, quindi anche del coronavirus. Meglio pulirli per bene ogni giorno e anche più spesso, se si è stati in luoghi o spazi dove c’è stato un caso di coronavirus. L’alcol etilico al 70% è un ottimo modo per eliminare i batteri dallo schermo, in quanto li elimina completamente.  Ma è sufficiente anche utilizzare del Vetril con un panno”. 

Del resto se lavarsi bene le mani è una delle principali indicazioni date dagli esperti per contrastare la trasmissione dell’infezione da coronavirus, per logica un oggetto tenuto spesso tra le nostre mani dovrebbe rispettare questo canone. E peraltro secondo il World Economic Forum, il coronavirus resiste tre giorni su superfici di plastica e metallo e quattro sugli schermi di pc, tablet e smartphone.

E’ arrivato poi il parere di Massimo Andreoni, ordinario di malattie infettive dell’università di Tor Vergata. Affrontando il tema precauzioni è intervenuto sul dibattito. Il coronavirus si trasmette con lo smartphone?

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Lo smartphone può essere un veicolo di trasmissione di germi resistenti, diversa cosa è un virus che ha bisogno di cellule viventi per replicare. Starei attento in questo momento a correlarlo al problema coronavirus. Ha invece un senso nelle infezioni correlate all’assistenza. Così come i medici sono abituati a disinfettare il fonendoscopio e gli apparecchi per la pressione certamente se si curano pazienti con germi multi-resistenti ci sono diverse precauzioni da prendere come usare i guanti, igienizzare le mani e non usare il telefono se si sono igienizzate le mani, affinché il dispositivo possa non essere contaminato. In questo momento non tutto può essere ricondotto al coronavirus, altrimenti lo smartphone diventa come la maniglia della porta, toccandola ci si infetta“.

Un altra ulteriore raccomandazione è arrivata poi dal presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro: Un elemento importante è sicuramente quello dei comportamenti e della consapevolezza di ciascuno di noi. Non dobbiamo percepire false sicurezze ma essere tutti molto attenti ad adottare le raccomandazioni che stiamo condividendo. Un elemento estremamente importante sul quale dobbiamo continuare a lavorare proprio per evitare una rapida diffusione dell’infezione”. 

In buona sostanza diamo una bella pulita giornaliera al nostro smartphone e prendiamoci una sicurezza in più che male no fa. Psicosi sì, psicosi no.

 


Il coronavirus si trasmette con lo smartphone: cosa c’è di vero - Ultima modifica: 2020-03-05T12:00:38+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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