I designer francesi Philippe Starck e Jerome Olivet hanno proposto Alo, un concetto innovativo per il futuro degli smartphone, basato su ologrammi e controllo vocale. Progettato per il giorno in cui la tecnologia vocale predominerà, lo smartphone Alo ha un corpo “gelatinoso”, traslucido e allungato, ed è stato progettato per adattarsi naturalmente alla mano.
Invece di avere uno schermo sensibile al tocco, il telefono proietta qualsiasi video o messaggio che l’utente possa desiderare di vedere, attraverso un’immagine olografica in 3D. Ed è interamente gestito da comandi vocali.
Olivet ha raccontato che “Alo fornisce un’interfaccia completamente vocalizzata in tutte le funzioni del telefono, legge gli SMS, le e-mail e permette anche la dettatura di messaggi, invece di implicare la digitazione.
La fotocamera del telefono si comporta come se fosse un occhio. Tra le altre cose, consente all’utente di leggere i testi che individua o di identificare i volti. E consente anche di proiettare un ologramma in 3D per vedere un video o un messaggio”.
Il corpo centrale di Alo è in alluminio modellato. L’involucro flessibile è progettato per funzionare come interfaccia tattile, dando una serie di feedback mediante sia il calore che le vibrazioni.
Olivet prosegue a raccontare di Alo: “Il suo involucro traslucido emette vibrazioni o comunica attraverso la produzione di calore a seconda della sua attività. Il materiale che lo riveste si ripara automaticamente non appena si danneggia. Alo è un’autentica intelligenza artificiale, non sapremo più separarci da questo dispositivo”.
Sebbene Alo si presenti come un cambiamento radicale rispetto agli attuali smartphone, il suo orientamento verso il controllo vocale riflette lo sviluppo di un prodotto estremamente contemporaneo. Alo è stato progettato per quando il riconoscimento vocale avrà raggiunto prestazioni così alte da non rendere più necessari ulteriori controlli.
Attualmente Alo è solo un concetto, ma Olivet prevede di svilupparlo prototipandolo, in collaborazione con la Thomson.
Stark ha già espresso più volte le proprie critiche sulla cultura contemporanea dello schermo. Il suo primo smartphone, il Mix Mi progettato per la società cinese di elettronica Xiaomi, è stato elogiato per il suo display quasi senza spigoli che copre il 91 % della superficie frontale del telefono.
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