Cyber Security

In Argentina Javier Milei vuole usare l’AI per prevenire i crimini

Il presidente argentino Javier Milei ha deciso di puntare sull’intelligenza artificiale per rivoluzionare la sicurezza nazionale, creando una nuova unità che avrà il compito di vigilare sia il mondo reale che quello virtuale, attraverso un’integrazione di tecnologie avanzate. Dalla sorveglianza dei social media all’uso di droni per il pattugliamento aereo, l’obiettivo di Milei è chiaro: prevenire i crimini prima che avvengano. L’idea di fermare dei possibili crimini futuri attraverso algoritmi di machine learning ricorda scenari da film fantascientifici, ma pone anche domande cruciali sul confine tra sicurezza e libertà individuale.

Sorveglianza dei crimini: Javier Milei e l’ombra di Minority Report

Con l’implementazione di questa nuova unità, l’Argentina si colloca tra quei paesi che cercano di sfruttare l’intelligenza artificiale per rivoluzionare le pratiche di sicurezza pubblica. L’ambizione è quella di anticipare i crimini, proprio come accadeva in “Minority Report”, il film con Tom Cruise ispirato al racconto di Philip K. Dick. Il governo argentino vuole identificare minacce latenti attraverso l’analisi dei dati, con la speranza di poter intervenire prima che i crimini si concretizzino.
Il gruppo chiamato Unità per l’Intelligenza Artificiale Applicata alla Sicurezza, secondo la legislazione, utilizzerà “algoritmi di apprendimento automatico per analizzare i dati storici sulla criminalità e prevedere i crimini futuri”. Inoltre, impiegherà un software di riconoscimento facciale per identificare i ricercati, pattuglierà i social media e analizzerà i filmati delle telecamere di sicurezza in tempo reale per individuare attività sospette.

I rischi per la privacy

Sebbene l’idea di prevenire crimini possa sembrare allettante, la realtà è più complessa e carica di incognite. Algoritmi imperfetti e bias nei dati potrebbero portare a errori di valutazione, con conseguenze pericolose. Le reazioni a questa iniziativa non si sono fatte attendere: esperti di diritto e tecnologia hanno espresso profonde preoccupazioni, sottolineando come l’utilizzo di tecniche così invasive possa compromettere seriamente la privacy e i diritti civili. Martín Becerra, accademico argentino intervistato da El Pais, ha denunciato come questa unità possa violare i principi fondamentali sanciti dalla Costituzione argentina, ponendo lo Stato su una pericolosa china repressiva.
Allo stesso modo, il Centro per gli Studi sulla Libertà di Espressione dell’Università di Buenos Aires ha avvertito che pratiche di cyber-sorveglianza come quelle previste da Milei sono spesso caratterizzate da opacità e mancanza di trasparenza. Il rischio è che l’intelligenza artificiale, anziché servire a proteggere la popolazione, possa diventare uno strumento di controllo e repressione, soprattutto se gestita senza adeguati sistemi di supervisione e responsabilità.

Intelligenza artificiale e sicurezza

Anche Amnesty International ha avvertito che la novità potrebbe violare i diritti umani. “La sorveglianza su larga scala colpisce la libertà di espressione perché incoraggia le persone ad autocensurarsi o ad astenersi dal condividere le proprie idee o critiche se sospettano che tutto ciò che commentano, postano o pubblicano sia monitorato dalle forze di sicurezza”, ha dichiarato Mariela Belski, direttrice esecutiva di Amnesty International Argentina. L’esperimento di Milei deve ancora mostrare il suo valore, ma è certo che l’intelligenza artificiale offra opportunità senza precedenti per migliorare la sicurezza, ma la sua applicazione richiede un attento bilanciamento tra efficienza operativa e rispetto delle libertà individuali.


In Argentina Javier Milei vuole usare l’AI per prevenire i crimini - Ultima modifica: 2024-08-23T11:50:14+00:00 da Andrea Indiano

Giornalista con la passione per il cinema e le innovazioni, attento alle tematiche ambientali, ha vissuto per anni a Los Angeles da dove ha collaborato con diverse testate italiane. Ha studiato a Venezia e in Giappone, autore dei libri "Hollywood Noir" e "Settology".

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