Italiani popolo di cyborg: voglia di “human augmentation” per potenziare il corpo

Italiani popolo di cyborg. L’avreste mai detto? Eppure una ricerca di Kaspersky rivela che l’81% dei nostri connazionali è propenso a considerare la “human augmentation” per migliorare sia l’aspetto che le prestazioni fisiche del proprio corpo. Ovvero. Farsi impiantare nel proprio corpo sistemi hi-tech per migliorare il proprio aspetto fisico, “cancellare” difetti come problemi di vista e per interagire in maniera più profonda con l’ambiente che li circonda. Roba che riporta alla mente per i più datati la serie Tv “L’uomo da sei milioni di dollari“.

Molti però sono convinti che la “human augmentation” (il potenziamento del corpo umano con innesti cibernetici) sia riservata esclusivamente ai ricchi e teme che il corpo possa diventare bersaglio dei criminali informatici. Tra i 16 Paesi intervistati l’Italia si è dimostrato il Paese più propenso a valutare la “human augmentation” (81% appunto), mentre all’altro capo ci sono gli inglesi (33%), che non sono molto convinti che potenziare il proprio corpo con la tecnologia sia una buona idea.

La ricerca è commissionata dalla società di sicurezza informatica Kaspersky e condotta su 14500 utenti in 16 paesi dell’Europa e del Nord Africa, Italia naturalmente compresa. Il 92% delle persone intervistate cambierebbe un aspetto del proprio fisico se potesse, mentre quasi due terzi (63%) prenderebbe in considerazione la possibilità di potenziare il proprio corpo con la tecnologia per migliorarlo in modo permanente o temporaneo.

Italiani popolo di cyborg, ma per il bene dell’umanità

Per la maggior parte degli intervistati la human augmentation è da considerarsi solo se utilizzata per il bene dell’umanità, mentre per il 53% solo nel caso in cui serva a migliorare la qualità della vita. In generale, in ogni Paese coinvolto dall’indagine, l’obiettivo della human augmentation deve essere soprattutto quello di migliorare la salute fisica in generale (40%) o la vista (33%).

Permangono tuttavia alcuni dubbi. Il 69% degli intervistati ha dichiarato di temere che questa possibilità venga limitata esclusivamente ai ricchi (69%), mentre quasi nove persone su dieci (88%) ha dichiarato di temere che il corpo “potenziato” possa diventare bersaglio dei cyber criminali.

La “human augmentation” – sottolinea Marco Preuss, a capo del Global Research & Analysis Team europeo di Kaspersky – è uno dei trend tecnologici più significativi del mondo moderno. Stiamo già assistendo a un’ampia gamma di applicazioni pratiche in tutti i settori della nostra vita quotidiana, come la sanità e l’assistenza sociale, lo sport, l’istruzione e i trasporti. Gli esoscheletri per gli incendi e i soccorsi o la biostampa di organi sono solo alcuni esempi”.


Italiani popolo di cyborg: voglia di “human augmentation” per potenziare il corpo - Ultima modifica: 2020-09-18T13:00:41+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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