Il machine learning di Google per redazioni e imprese

Arriva il machine learning di Google , una nuova funzione inclusa nella sua API gratuita per il linguaggio naturale nel Cloud che aiuterà le redazioni e le aziende a ordinare le informazioni in modo da reperirle più facilmente in un momento successivo.

Machine learning di Google : perché è importante

Google viene visto in maniera duplice dagli editori, poiché veicola molto traffico, ma al contempo risucchia una grande parte dei profitti delle inserzioni. La funzione potrebbe risultare molto importante per redazioni afflitte dal difficile compito di classificare centinaia di articoli al giorno nei loro archivi. La nuova funzione permetterà inoltre di tradurre testi da lingue differenti in maniera più facile in modo da permettere agli editori di entrare in nuovi business più semplicemente di prima.

Pubblicazioni come Hearst e Vice hanno già avuto modo di testare le funzioni di machine learning che presto saranno a disposizione di tutte le redazioni e le aziende.

Le 2 novità principali del machine learning di Google

Il colosso del web sta ultimando due novità:

1- classificazione automatica del contenuto: questa nuova funzione sarà in grado di organizzare il contenuto in base a 700 categorie diverse, incluse: Arti e Intrattenimento, Hobby e Svago, Legge e Governo, Notizie, Salute e altro ancora.

2- analisi del sentiment nel contenuto: La Sentiment Analysis, una della funzionalità più utilizzati nella API Cloud Natural Language di Google offrirà adesso una maggiore granularità in riferimento alla sentiment analisys dell’entità. Gli utenti potranno quindi separare l’opinione in merito a posti, o cose, invece di analizzare il sentiment di un’intera frase o blocco di testo.


Il machine learning di Google per redazioni e imprese - Ultima modifica: 2017-09-21T12:00:15+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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