Nadia di Marco: “Vi spiego perché l’ IoE cambierà tutto”

L’internet of Everything (IoE) non è solo un insieme di tecnologie, ma è un nuovo modo di costruire innovazione e portare benefici a cittadini e imprese, significa connettere persone e cose che prima non lo erano.

Cisco prevede che la velocità di diffusione delle reti per connettere gli “smart objects” sarà 5 volte più veloce rispetto alla velocità con cui crescono reti elettriche e telefoniche. Queste reti digitali che collegano diversi tipi di oggetti generano enormi volumi di dati, richiedendo nuove competenze per le aziende che le offrono, installano e gestiscono. In questo mondo in continua evoluzione la distribuzione, assume un ruolo di fondamentale importanza che continuerà a svolgere nei prossimi anni. È questa la visione di Cisco nei confronti della distribuzione. “Vediamo fiorire nuove partnership tra rivenditori IT e aziende esperte in automazione, che gestiscono impianti di energia o che forniscono servizi tecnici per l’Internet of Everything, che significa collegare anche diverse tipologie di aziende per creare benefici mai visti prima”.
Il distributore è al centro di questa catena virtuosa per facilitare il nascere di nuove collaborazioni e lo scambio di competenze – spiega Nadia di Marco, Head of Internet of Everything Channel Go to Market di Cisco EMEA – per esempio gli interlocutori lato cliente cambiano se il progetto è quello di convertire una fabbrica e renderla smart. Si parla con Automation Director, Facilities Manager o con responsabili della sicurezza. Ecco che con loro si usa un linguaggio completamente diverso rispetto a quello IT, come anche cambiano gli argomenti di discussione. Per questo il nostro obiettivo è quello di guardare a tutta la catena del valore, evolvere l’ecosistema di partner con l’aiuto della distribuzione”.

L’Internet of Everything è la più grande trasformazione su cui Cisco si sta focalizzando, un passaggio che mette in primo piano il ruolo della rete la quale avrà il compito di fornire un’infrastruttura intelligente, gestibile, sicura e scalabile per supportare miliardi di dispositivi sensibili al contesto. Più cose connettiamo a Internet, più opportunità mettiamo a disposizione di persone e aziende. Non ci saranno limiti per l’innovazione. In questo contesto il distributore ha il ruolo fondamentale di proporre soluzioni a valore: “Portare valore ai clienti significa avere distributori che facilitino l’ingaggio tra reseller e le aziende che forniranno servizi migliori per i clienti, con un approccio semplice” spiega Nadia di Marco.

Cloud e big data guideranno il futuro

“C’è voluto del tempo, è stato necessario fare ricerca e investire, ma oggi possiamo dire che
il cloud cresce in linea con le nostre grandi aspettative, il canale è pronto. In qualità di vendor abbiamo cambiato il modo di vedere il cloud: è un meccanismo di delivery, non è un punto di arrivo, ci deve essere per poter fare altre cose. Il cloud è la base per costruire dell’altro – sottolinea Nadia di Marco – siamo felici dei ritmi di adozione e i distributori hanno le idee chiare e sanno perfettamente quali vantaggi porterà loro questa trasformazione”. Le idee sono forse meno chiare sui Big Data, altro aspetto su cui Cisco sta puntando: “La tecnologia e le offerte legate ai Big Data sono in fase di incubazione, il potenziale e i benefici offerti non sono stati ancora capiti appieno da tutti e questo genera qualche insicurezza. Come Cisco adottiamo le nostre tecnologie prima di metterle sul mercato ed anche in questo caso stiamo già beneficiando di 40 “use cases” legati ai Big Data che ci aiutano a migliorare la nostra efficienza operativa. Cisco sta investendo in questo campo che nei prossimi anni sarà un business driver fortissimo.” conclude Nadia di Marco.


Nadia di Marco: “Vi spiego perché l’ IoE cambierà tutto” - Ultima modifica: 2015-07-18T12:12:17+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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