Neuralink, Elon Musk mostra la prima demo del chip neurale

Elon Musk ha mostrato al mondo intero i progressi raggiunti da Neuralink, azienda che ha come obiettivo quello di realizzare un’interfaccia cerebro-macchina (BMI). In un webcast che è andato in onda su YouTube il 28 agosto alle 3 pm/PT (mezzanotte ora italiana), che ha reso possibile  possibile comprendere l’effettiva portata del primo chip neurale di Neuralink.

Neuralink il primo chip neurale

Già a luglio 2019, in un evento lancio, l’azienda aveva raccontato nei dettagli il progetto di Elon Musk, ovvero quello di impiantare nel cervello umano degli elettrodi filiformi con diametro di circa un terzo di quello di un capello. Quest’ultimi sarebbero stati collegati a un dispositivo esterno, posizionato dietro l’orecchio, che avrebbe il compito di trasferire i segnali cerebrali, consentendo alla persona di controllare un computer o monitorare le proprie attività cerebrali. Attraverso questa tecnologia, Neuralink potrebbe aiutare gli amputati, ripristinare le capacità visive o la possibilità di parlare o ascoltare.

Seppur tutto ciò possa sembrare fantascienza, Elon Musk è pronto a rivelare una prima demo funzionante dell’interfaccia Neuralink. Dalle prime indiscrezioni sembra che i test effettuati sui primati abbiano dato risultati positivi. Lo stesso Musk ha svelato tempo fa che “una scimmia è stata in grado di controllare un computer con il suo cervello”.

Infine, Neuralink aveva già comunicato di essere pronta a procedere con i primi test clinici a partire dall’ultimo quarto del 2020. Pertanto ciò che verrà mostrato in azione durante il webcast sarà un prodotto con vestibilità esterna e una funzionalità contenuta, anche se Elon Musk può riservare sempre alcune sorprese.


Neuralink, Elon Musk mostra la prima demo del chip neurale - Ultima modifica: 2020-08-31T09:10:35+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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