Open Data, come usarli.Spesso crediamo di aver bisogno di qualcosa, ma non sempre le convinzioni corrispondono a delle reali necessità. Questo è particolarmente evidente per chi si occupa di sviluppare nuovi prodotti, per ricercatori e decision maker che oggi possono contare sulla tecnologia
di Cecilia Cantadore
Come nasce il processo di creazione di un nuovo prodotto da lanciare? Gli sviluppatori spesso si trovano davanti a un materiale, domandandosi: “Come possiamo usarlo?”. Aziende, ricercatori e decision maker lavorano spesso sulla base dei feedback dei consumatori, ricevuti tramite sondaggi o indagini di mercato, che possono però riportare punti di vista parziali. Le nuove tecnologie, dalla robotica al riconoscimento vocale, stanno entrando anche in questo campo. Dare vita a un oggetto non ancora disponibile, di cui le persone sentono il bisogno, è possibile grazie alle nuove tecnologie possono. Alcune aziende di successo hanno già iniziato a utilizzare i dati open source per sviluppare i prodotti del “futuro”. Ecco tre consigli da seguire, applicati al settore sanitario:
1. Scoprire ciò che manca davvero
Di solito quando si parla di big data e sviluppo di prodotto la discussione verte sui dati “interni”: feedback dei clienti già esistenti, dati delle vendite passate. Ma se le aziende facessero attenzione alla massa di dati non strutturati e guardassero oltre il loro database, potrebbero vedere anche quello che ancora non esiste. Ad esempio, chiunque utilizza Facebook o Twitter sa che i social media sono i posti in cui la gente ama lamentasi. Questi “reclami” possono trasformarsi in dati preziosi, soprattutto nel settore healthcare in cui le persone pongono domande esplicitando i loro bisogni. Basta guardare su blog e forum, dove gli utenti parlano liberamente dei loro problemi.
2. Essere sicuri di arrivare primi
La social intelligence aiuta ad ascoltare le opinioni e i bisogni dei consumatori. Ma sviluppare nuovi prodotti – soprattutto nel settore medicale – significa andare incontro a costi e rischi d’impresa e non si può azzardare e investire in qualcosa di già esistente. Comparare più fonti di dati open source permette di sapere se il prodotto esiste già e a cosa stanno lavorando i competitor. Si può ottenere una visione chiara e completa dei trend di mercato, delle strategie della concorrenza, dei prodotti attesi o in prossima uscita.
3. Trova il partner perfetto
I dati open source possono rispondere alle domande “cosa” e “perché” ma anche al “come”. Collezionando e comprando i dati provenienti da più fonti come database, ricerche accademiche e forum di tecnologia, gli analisti possono aiutare i decision maker nel decidere cosa sviluppare e come incontrare le richieste dei consumatori. Non solo, da questi dati si può estrapolare anche una lista dei principali esperti e delle stratup più innovative del settore a cui si sta guardando. È possibile selezionare i dati interessanti all’interno del travolgente flusso di informazioni disponibili.
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