Smartphone Huawei: i chip americani non servono

Le società tecnologiche americane stanno iniziando a riprendere il lavoro con il gigante cinese degli smartphone Huawei Technologies Co., ma potrebbe essere troppo tardi. Perché ora stanno costruendo smartphone senza chip statunitensi.

L’ultimo telefono di Huawei, presentato a settembre, il Mate 30 con display curvo, telefono e fotocamere grandangolari in diretta concorrenza con iPhone 11, non conteneva parti statunitensi. Questo secondo un’analisi di UBS e Fomalhaut Techno Solutions, un laboratorio tecnologico giapponese che ha smontato il dispositivo per ispezionarne gli interni.

A maggio, l’amministrazione Trump aveva vietato le spedizioni di componentistica statunitense a Huawei e le tensioni commerciali con Pechino erano aumentate. Questa mossa aveva fermato aziende come Qualcomm Inc. e Intel Corp. dall’esportazione di chip alla società, sebbene alcune spedizioni di parti siano riprese durante l’estate dopo che le società avevano stabilito di non essere interessate dal divieto.

E se Huawei non ha mai smesso di usare interamente i chip americani, ha ridotto in maniera efficace la sua dipendenza dai fornitori statunitensi ed eliminato i chip statunitensi nei telefoni lanciati da maggio 2019, inclusi gli smartphone Y9 Prime e Mate dell’azienda. Altre analisi simili sono state eseguite da parte di iFixit e Tech Insights Inc. sugli smartphone Huawei, altre due aziende che smontano i telefoni per ispezionare i componenti, giungendo alle stesse conclusioni. Niente parti americani all’interno dei device cinesi.

Ricordiamo che Huawei è attualmente il produttore numero uno al mondo per la tecnologia di rete 5G ed è particolarmente importante nelle infrastrutture 5G utilizzate per l’implementazione globale della prossima generazione di connettività mobile.

Mentre è chiaro che gli Stati Uniti non useranno la tecnologia 5G di Huawei, altri Stati come Inghilterra e Germania sono alle prese con la decisione di utilizzare la tecnologia 5G del colosso cinese.

Huawei è da mesi al centro di una guerra commerciale lanciata dagli Stati Uniti contro la Cina ed è stata una delle tante società considerata una minaccia continua alla sicurezza nazionale a causa della possibilità di sorveglianza, spionaggio o sabotaggio. Il governo cinese e Huawei hanno entrambi negato queste accuse.


Smartphone Huawei: i chip americani non servono - Ultima modifica: 2019-12-03T11:30:18+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

Recent Posts

Dalla SEO alla GEO (Generative Engine Optimization): la trasformazione della visibilità digitale nell’era dell’AI

L’evoluzione che porta dalla SEO alla GEO introduce un modello di ricerca centrato sulle domande,…

3 giorni ago

Genesis Mission, Trump lancia il  Manhattan Project dell’AI

Genesis Mission promette di raddoppiare la produttività scientifica americana entro un decennio attraverso l'intelligenza artificiale,…

4 giorni ago

SmartFAB vince l’EIT Award 2025 con il Digital Twin umano-centrico

SmartFAB ha vinto l’EIT Innovation Award 2025, la sua soluzione trasforma le fabbriche con un…

1 settimana ago

AI for Humans: la tecnologia umana di BlueIT diretta dagli studi TV RAI

Dagli studi RAI, BlueIT presenta AI for Humans: un viaggio nella parte più umana dell’intelligenza…

1 settimana ago

EIT Innovation Awards 2025: L’Europa celebra l’eccellenza nell’innovazione a Budapest

Gli EIT Innovation Awards 2025 celebrano la comunità degli Innovatori europei, dagli imprenditori alle università,…

1 settimana ago

Smartphone e futuro: 5G, IA e dispositivi pronti per i prossimi anni in promozione

Scopri gli smartphone più avanzati con 5G e IA, pronti per il futuro. Guida alla…

1 settimana ago

Digitalic © MMedia Srl

Via Italia 50, 20900 Monza (MB) - C.F. e Partita IVA: 03339380135

Reg. Trib. Milano n. 409 del 21/7/2011 - ROC n. 21424 del 3/8/2011