intelligenza artificiale

Scarlett Johansson vs. Chat-GPT : “Quella voce è la mia”

Scarlett Johansson vs. Chat-GPT e OpenAI, l’attrice ha denunciato quello che a suo avviso sarebbe l’uso, non autorizzato, della sua voce  (o di una voce curiosamente analoga alla sua) all’interno di Chat-GPT, aprendo un dibattito cruciale su privacy e diritti in questa nuova era dell’intelligenza artificiale.

Scarlett Johansson

Il caso: Scarlett Johansson vs. Chat-GPT

Scarlett Johansson, la famosa attrice che vanta  numerose interpretazioni in film di successo, punta il dito contro OpenAI, gli ideatori del celebre assistente AI Chat-GPT. Al centro della disputa l’impiego di una voce straordinariamente simile alla sua senza averne il consenso e senza ovviamente averne pagato i diritti. La questione è stata sollevata dalla stessa Scarlett Johansson in un post su Instagram, dove ha condiviso un video di Chat-GPT che risponde a una domanda sul suo film “Lucy”. La voce utilizzata dall’assistente virtuale è molto simile a quella dell’attrice, tanto da farla sembrare una sua imitazione.

OpenAI e la voce di “Sky”

La questione ha assunto una svolta imprevista dopo che, in occasione di una recente dimostrazione pubblica di OpenAI, molti hanno notato un’evidente somiglianza tra la voce di “Sky” e quella dell’attrice nella pellicola “Lei”- Her, di Spike Jonze, un’opera del 2013.

Letteralmente infuriata, Scarlett Johansson si è pubblicamente esposta per costringere OpenAI a spiegare il metodo adottato per creare quella che lei ritiene una copia digitale della sua voce, secondo Scarlett Johansson la voce di “Sky”, la versione parlante di Chat-GPT sarbbe in realtà il campionamento della voce dell’attrice nell’interpretazione del film “Lei”.
Si annuncia una battaglia in tribunale dato che lo staff legale dell’attrice ha inviato due lettere alla compagnia tecnologica, richiedendo chiarimenti sullo sviluppo della tecnologia vocale incriminata. OpenAI ha risposto con una lettera in cui ha spiegato che la tecnologia utilizzata per creare “Sky” è stata sviluppata internamente e non è stata basata su alcun campione vocale di Johansson. La società di Sam Altman ha anche affermato che l’assistente virtuale non è stato creato per imitare l’attrice, ma per rispondere alle domande degli utenti in modo accurato e completo.

Scarlett Johansson vs. Chat-GPT: le implicazioni industriali

Scarlett Johansson, che aveva precedentemente rifiutato un’offerta da parte del CEO di OpenAI, Sam Altman, per utilizzare legalmente la sua voce in ChatGPT, ha detto di sentirsi tradita. Il caso solleva importanti interrogativi relativi alla sicurezza dell’identità digitale in un mondo progressivamente dominato da deepfake e false informazioni.

Prospettive future

Questo scandalo mette l’accento sulle problematiche legali e morali legate all’uso di opere creative per alimentare le intelligenze artificiali, e ha spinto la stessa Scarlett Johansson a sollecitare maggiore trasparenza e l’adozione di norme adeguate per tutelare i diritti individuali.
Il futuro resta incerto, con Scarlett Johansson e gli analisti del settore in attesa delle mosse successive di OpenAI. Quel che è certo è che il dibattito riguardante la privacy, l’identità digitale e i confini etici dell’Ai si intensifica, con ripercussioni che vanno oltre il caso specifico e interessano le basi del nostro imminente destino digitale, fondato sull’AI.


Scarlett Johansson vs. Chat-GPT : “Quella voce è la mia” - Ultima modifica: 2024-05-25T15:54:22+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

Recent Posts

Il primo evento di Assodigit: innovazione e networking

Il primo evento ufficiale di Assodigit ha riunito esperti per discutere innovazioni digitali, networking e…

2 giorni ago

Un esame del sangue con intelligenza artificiale aiuta a diagnosticare il morbo di Parkinson

I ricercatori del College londinese di neurologia hanno creato un test del sangue potenziato dall'intelligenza…

4 giorni ago

PartyRock: la nuova piattaforma AI di AWS per la creazione di app

Il servizio cloud AWS di Amazon lancia Partyrock per consentire a tutti di creare delle…

4 giorni ago

Microsoft down: cosa è successo? Il problema nel software CrowdStrike

Il "Blue screen of Death" comparso su milioni di computer con Microsoft Windows, per via…

1 settimana ago

Rapporto SIAE 2023: l’analisi sullo stato dello Spettacolo in Italia

Il Rapporto SIAE 2023 analizza il rilancio post-pandemico dello spettacolo in Italia, evidenziando una crescita…

1 settimana ago

Negli USA si punta sull’energia nucleare per alimentare l’intelligenza artificiale

Alla ricerca di energia per alimentare i data center per l’intelligenza artificiale, le compagnie americane…

2 settimane ago

Digitalic © MMedia Srl

Via Italia 50, 20900 Monza (MB) - C.F. e Partita IVA: 03339380135

Reg. Trib. Milano n. 409 del 21/7/2011 - ROC n. 21424 del 3/8/2011