Social Network

Intelligenza artificiale di Facebook: le scuse dopo l’episodio razzista

L’Intelligenza Artificiale di Facebook ha dimostrato come possano accadere episodi alquanto spiacevoli quando si lascia far tutto alla tecnologia. E in epoca di particolare sensibilità sociale, post MeToo e Black Lives Matter, certi errori non possono davvero essere lasciati al caso.

Quanto accaduto con un video postato dal tabloid britannico The Daily Mail su Facebook non poteva che terminare con le scuse da parte del social di Mark Zuckerberg.

Intelligenza Artificiale di Facebook: cos’è accaduto

L’episodio che ha portato Facebook a doversi scusare pubblicamente riguarda un video datato 27 giugno 2020, postato dal The Daily Mail, in cui compaiono persone di colore. Il problema si è verificato al termine della visione del video perché agli utenti è stato chiesto, attraverso un messaggio automatico, se volevano continuare a vedere video sui primati, nonostante nel video non ne fosse presente alcuno. Si tratta di una prassi alquanto utilizzata, i social propongono agli utenti una carrellata di video con argomenti simili a quello appena visualizzato. Ma il grave errore compiuto dall’Intelligenza Artificiale di Facebook ha gettato quest’ultimo in un calderone di polemiche.

E così, nella giornata di venerdì scorso, da Menlo Park sono arrivate le scuse ufficiali da parte dell’azienda. Un errore inaccettabile, come da loro stessi definito, che ha costretto a indagare su quanto accaduto e a disabilitare la funzione basata sull’A.I. che ha poi generato l’infelice e razzista messaggio. Un’Intelligenza Artificiale non ancora perfetta, come affermato dallo stesso portavoce di Facebook, Dani Lever, e che dovrà compiere ulteriori progressi per poterlo essere.

Gli episodi precedenti

Non è la prima volta che le grandi società tech si trovano a dover fronteggiare episodi di questo tipo. La questione razziale e i pregiudizi razzisti sono stati temi caldi anche per Google e Amazon, sempre a causa dell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale. Uno dei casi più eclatanti avvenne nel 2015, quando Google Foto etichettò erroneamente le immagini delle persone di colore utilizzando la parola gorilla. Successivamente la rivista Wired scoprì che Google aveva cercato di risolvere la faccenda censurando nelle ricerche parole quali gorilla, scimmia o scimpanzé.

Per Facebook, invece, i problemi si presentarono già nel 2016, quando Mark Zuckerberg aveva chiesto ai propri dipendenti di smettere di cancellare da uno spazio comune nel quartier generale di Facebook la frase Black Lives Matter e di sostituirla con All Lives Matter.


Intelligenza artificiale di Facebook: le scuse dopo l’episodio razzista - Ultima modifica: 2021-09-06T15:58:33+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

Recent Posts

Hosting WordPress in cloud di Vhosting: come ottimizzare velocità e affidabilità

Con l’hosting WordPress in cloud di Vhosting, velocità, sicurezza e stabilità diventano accessibili anche ai…

10 ore ago

OpenAI apre in Norvegia il suo primo data center europeo

OpenAI, l'azienda di ChatGPT, collabora con Nvidia per un data center rivoluzionario che aprirà nella…

16 ore ago

10 competenze AI da inserire nel curriculum

Scopri le 10 competenze AI da inserire nel curriculum per distinguerti nel lavoro del futuro:…

2 settimane ago

La Kiss-Cam, i Coldplay, Astronomer e le regole delle big tech

Un abbraccio, una kiss-cam, il CEO e l'HR director di Astronomer: in 15 secondi si…

2 settimane ago

OpenAI lancia ChatGPT Agent: impatti strategici e checklist per le imprese italiane

OpenAI ha lanciato ChatGPT Agent, il primo agente di ChatGPT completamente autonomo che trasforma l'AI…

3 settimane ago

Meta dice NO al Codice di Condotta UE per l’AI (GPAI): cosa significa per le aziende italiane

Il colosso di Menlo Park rifiuta il framework volontario europeo mentre OpenAI si allinea al…

3 settimane ago

Digitalic © MMedia Srl

Via Italia 50, 20900 Monza (MB) - C.F. e Partita IVA: 03339380135

Reg. Trib. Milano n. 409 del 21/7/2011 - ROC n. 21424 del 3/8/2011