“Niente è migliorabile se non è misurabile”: è la regola d’oro del mondo degli analytics, citata a Milano in occasione di Talkwalker Live, il primo evento italiano firmato Talkwalker.
Raccogliere dati e trasformarli in analytics, per poi metterli al servizio dei brand, del loro business e delle campagne di comunicazione. Questo è ciò che fa Talkwalker, in Italia e nel mondo. I suoi oltre 200 dipendenti – 65 persone solo nella forza vendite – infatti arrivano da 20 diversi Paesi e parlano 27 lingue.
A Milano, in occasione di Talkwalker Live, il primo evento italiano di Talkwalker, abbiamo incontrato parte del team e scoperto la metodologia legata agli analytics. “I soli dati non bastano, perché dicono tanto sul presente ma poco sul futuro. Per questo bisogna andare oltre al dato ed estrarre valore” hanno spiegato le persone di Talkwalker. Ad esempio, non basta guardare il numero di tweet legati a un hashtag o quanti follower ha una persona. Sono sopratutto le interazioni a fare la differenza in fatto di impatto.
Con Anna Beduschi (Marketing Officer Italy) abbiamo capito come misurare l’impatto di una sponsorship. Oltre alle mention online e alle citazioni testuali, Talkwalker consente di analizzare anche le immagini e di individuare la presenza, ad esempio, di un logo. Oggi l’80% dei post sui social contiene immagini e non è pensabile costruire un’efficace strategia di social media marketing senza analizzare le foto in modo efficiente.
Il valore dei social media nei grandi eventi è molto elevato, basta guardare ai numeri dei mondiali di calcio 2018, illustrati da Luca La Mesa, Presidente Procter&Gamble Alumni Italia. 3,4 miliardi di persone che guardano le partite, 2.513.890 dollari spesi in sponsorship, 399 milioni le interazioni sui social (soprattutto Instagram), 2,5 milioni di dollari spesi al giorno in sponsorizzazioni.
Brand awareness, brand sentiment, purchase intent, social impact, share of voice sono solo alcune delle parole chiave per misurare l’efficacia di una sponsorship.
Per un’analisi accurata è necessario individuare quali sono gli account che maggiormente influenzano il web. Capire chi sono gli influencer. Per fare questo è nato “i-Leader index”, un indice creato da Doing per misurare la leadership di aziende e persone, come ha spiegato Michele Caruso, Head of Digital Intelligence di Doing.
Infine con Stefano Chiarazzo, consulente e formatore aziendale, abbiamo guardato ai numeri social delle radio italiane: la comunicazione radiofonica è sempre più digital e a volte sono le realtà più di nicchia a ottenere l’engagement migliore.
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