Alexandria Ocasio-Cortez: il lavoro non deve temere i robot e l’automazione

Alexandria Ocasio-Cortez è l’astro nascente della politica americana: giovane, forte, intelligente e anche bella. A soli 29 anni è stata eletta come deputata per i Democratici e c’è chi pensa possa essere il prossimo Presidente degli Stati Uniti. Durante una conversazione al SXSW, la deputata al Congresso di New York, Alexandria Ocasio-Cortez ha preso posizione su lavoro, robot e automazione.

Alexandria Ocasio-Cortez: il lavoro e i robot

Gli oppositori di queste tecnologie criticano l’automazione perché ritengono che potrebbe un giorno determinare disoccupazione su vasta scala tra coloro che rivestono ruoli che sono spesso considerati come “non qualificati”. I sostenitori, nel frattempo, tendono a suggerire che la correlazione fra i due aspetti sia sopravvalutata. I lavoratori cambiano percorso, come hanno fatto sempre all’apparire di nuove tecnologie.

Alexandria Ocasio-Cortez ha detto:“Non dovremmo essere perseguitati dallo spettro di essere automatizzati e senza lavoro”, ha affermato la Cortez in una risposta riportata da The Verge, “dovremmo essere entusiasti di questo, ma la ragione per cui non siamo entusiasti è perché viviamo in una società dove se non hai un lavoro, sei lasciato a morire e questo è, in sostanza, il nostro problema.”

La risposta guarda alla questione da un puto di vista diverso rispetto al solito. Spesso gli esponenti del settore discutono del potenziale della tecnologia nel sostituire lavori ritenuti “noiosi, difficili e pericolosi”, compiti umili che molti addetti alla robotica ritengono che nessuno vorrebbe davvero svolgere.

Alexandria Ocasio-Cortez: l’automazione aiuta i lavoratori

La risposta di Ocasio-Cortez, invece, parte da un punto di vista più in linea con le sue opinioni socialdemocratiche: è un riferimento al fatto che, se sfruttate correttamente, tali tecnologie potrebbero un giorno liberare i lavoratori da un sistema capitalista dove essere un lavoratore è inesorabilmente legato a posto di lavoro per la propria identità e per il proprio sostentamento.
Il neoeletto membro del Congresso ha elaborato la sua posizione sottolineando i benefici che l’automazione potrebbe apportare alla società.

Dovremmo essere entusiasti dell’automazione, perché ciò che potrebbe significare è più tempo per educare noi stessi, più tempo per dedicarsi all’arte, più tempo per investire e studiare le scienze, più tempo dedicato all’invenzione, più tempo per lo spazio, più tempo per godersi il mondo in cui viviamo, perché non tutta la creatività deve essere legata al salario”, scrive The Verge, citando Ocasio-Cortez.

Ocasio-Cortez ha, inoltre, citato Bill Gates, riferendosi al fatto che una tassa sui robot potrebbe essere un modo per rendere reale la sua visione: “quello di cui [parla Gates] è di tassare le corporation”, ha detto, “ma è più facile dire: tassare i robot.”

La sua risposta alla domanda sull’automazione ha incontrato i consensi di alcuni scrittori che sono stati particolarmente acuti nel prevedere il futuro.

Questa è una cosa incredibilmente intelligente da sentir dire da un politico”, ha affermato il romanziere William Gibson tramite tweet. Si tratta, per lo meno, di una nuova prospettiva su un argomento molto discusso e il tipo di prospettiva che potrebbe dare un po’ di vivacità a una conversazione vitale sul nostro futuro tecnologico collettivo.
L’automazione avrà un impatto indiscutibilmente profondo sull’occupazione nei prossimi decenni e lo abbiamo già visto per alcuni ruoli come quelli nei magazzini. Ogni studio sul tema lo riconosce, con il numero di possibili posti di lavoro persi che arriva alle decine di milioni, mentre i nuovi lavori “creati” sono solo una frazione di questo enorme numero.
I commenti della parlamentare suggeriscono che, indipendentemente da tali numeri, forse abbiamo sempre posto la domanda sbagliata.


Alexandria Ocasio-Cortez: il lavoro non deve temere i robot e l’automazione - Ultima modifica: 2019-03-12T07:28:29+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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