Luca Ferrari Ceo e Co-Founder di Bending Spoons
Bending Spoons è oggi tra le poche aziende tech italiane in grado di competere su scala globale. Con oltre 400 dipendenti, valutazioni miliardarie e round di finanziamento record, la compagnia con sede a Milano è ricordata spesso per Immuni, l’app di contact tracing durante la pandemia.
Luca Ferrari Ceo e Co-Founder di Bending Spoons
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In realtà, il vero modello di business di Bending Spoons è individuare app e servizi con potenziale latente, acquisirli e trasformarli in prodotti redditizi. Da Remini, l’app fotografica basata su AI usata da cento milioni di persone al mese, a Evernote, Meetup e WeTransfer, il percorso è stato quello di un’espansione rapida e sistematica.
Luca Querella, Francesco Patarnello, Luca Ferrari e Matteo Danieli fondarono l’azienda nel 2013 dopo il fallimento di un primo progetto. Invece di puntare su un’unica innovazione, costruirono una conglomerata digitale capace di integrare prodotti già esistenti, riscriverne parti di codice, rafforzarne la sicurezza e ridefinirne la monetizzazione. È una strategia più vicina al private equity che alla tradizionale narrativa startup, eppure ha garantito margini crescenti e attratto investitori internazionali. Per Ferrari “avere prodotti eccellenti è un requisito minimo” e il rialzo dei prezzi serve a reinvestire sul lungo termine.
Con l’acquisizione di Vimeo, piattaforma video simile a YouTube da oltre 200 milioni di utenti registrati, Bending Spoons mette a segno il suo colpo più ambizioso. L’operazione, che prevede l’acquisto di tutte le azioni a 7,85 dollari ciascuna e il delisting dal Nasdaq, sarà completata entro fine 2025. L’amministratore delegato di Vimeo, Philip Moyer, ha anticipato che l’obiettivo è espandere il prodotto in tutti i segmenti, sfruttando le competenze tecniche e l’approccio aggressivo della società milanese. Negli ultimi anni Bending Spoons ha accelerato la propria espansione con una serie di acquisizioni ravvicinate, spesso accompagnate da tagli al personale. Dopo l’acquisto di Evernote nel 2023, seguito dal licenziamento dell’intera forza lavoro e dal trasferimento della sede in Europa, l’azienda ha rilevato nel 2024 il Mosaic Group da IAC, licenziando 330 dipendenti, e nello stesso anno ha aggiunto al portafoglio Meetup, StreamYard, Issuu e il servizio olandese WeTransfer, riducendone del 75% l’organico. A novembre è stata la volta di Brightcove, piattaforma video comprata per 233 milioni di dollari. Nel 2025 la strategia non si è fermata: a marzo è arrivata Komoot, con l’80% del personale lasciato a casa, e a settembre l’operazione più imponente, l’acquisizione di Vimeo per 1,38 miliardi di dollari.
Parte del mito di Bending Spoons sta anche nella sua cultura interna, descritta come più anglosassone che italiana. La sede di Milano ricorda i campus californiani, tra benefit sopra la media e stipendi competitivi a livello europeo. Nel 2024 oltre 200mila candidati, molti dall’estero, hanno provato a entrare in azienda. L’obiettivo dichiarato dai fondatori è costruire una delle più importanti aziende tecnologiche al mondo, un traguardo che passa da acquisizioni mirate e da un uso crescente dell’intelligenza artificiale nei prodotti. La scommessa ora è capire se l’integrazione di un marchio globale come Vimeo consoliderà il modello Bending Spoons anche oltre i confini dell’Italia, ma finora l’ascesa della compagnia milanese non si ferma.
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