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Bill Gates: “L’AI cambierà le nostre vite nei prossimi 5 anni”

Secondo Bill Gates l’AI cambierà le nostre vite nei prossimi 5 anni. Non è un segreto che Bill Gates veda l’Intelligenza Artificiale con ottimismo. Ora, però si spinge più avanti, prevedendo che questa tecnologia rivoluzionerà la vita di tutti nell’arco dei prossimi cinque anni.

Bill Gates: L’AI cambierà le nostre viste nei prossimi 5 anni

La proliferazione dell’AI ha scatenato molti timori riguardo alla sparizione di milioni di posti di lavoro a livello globale, si tratta di paure giustificate dato che non più tardi di questa settimana, un rapporto del Fondo Monetario Internazionale ha stimato che quasi il 40% degli dei posti di lavoro in tutto il mondo potrebbe essere messo a rischio dall’avanzata dell’IA.
Gates, che è intervenuto al convegno del World Economic Forum di Davos 2024, non nega questa prospettiva, ma è convinto che la storia ci insegni come ogni nuova tecnologia, inizialmente, generi timori per poi dare vita a nuove opportunità.

Cosa pensa Bill Gates dell’AI

“Viviamo ciò che accadde con l’incremento della produttività agricola nel 1900, la gente si chiedeva ‘E ora cosa faranno tutti?’ Di fatto, furono create molte nuove realtà, molte nuove categorie lavorative e ora siamo in una condizione molto migliore rispetto a quando tutti erano impegnati nell’agricoltura: sarà lo stesso con l’AI”, ha affermato Gates.
In un’intervista rilasciata alla CNN, Gates ha pronosticato che l’AI semplificherà notevolmente la vita di tutti, in particolare supportando i medici nello svolgimento del lavoro burocratico, solitamente poco gradito, rendendolo molto più efficiente.
Secondo Gates, non sarà necessario disporre di “molti nuovi dispositivi hardware”, l’accesso all’AI sarà garantito “attraverso il telefono o il pc che già in molti possiedono, basta che siano connessi ad Internet”.
In merito alla governance dell’Intelligenza Artificiale (AI), Gates ha evidenziato come l’IA possegga una vasta gamma di applicazioni. Queste includono l’implementazione di attacchi cyber o la creazione di armi biochimiche. Tuttavia, ha rilevato che, fino ad oggi, nessuna tecnologia sviluppata dall’essere umano ha mai perso il controllo, neanche quelle potenzialmente pericolose come le armi nucleari. Di conseguenza, l’aspetto fondamentale risiede in come definire i principi di sviluppo e le linee guida per l’IA al fine di minimizzare gli impatti negativi.
Gates non appare preoccupato circa i rischi correlati all’uso dell’IA in contesti elettorali. Ha affermato che i contenuti prodotti attraverso l’IA necessitano di essere adeguatamente segnalati, così che chiunque, alla vista della notizia, possa discernere se si tratta di un evento reale o falsificato.

Gates ha inoltre evidenziato le “notevoli” migliorie apportate a ChatGPT-4 di OpenAI, capace ormai di “leggere e scrivere”, quasi come un vero consulente d’ufficio pronto a fare da tutor, a dispensare consigli sulla salute, ad aiutare nella scrittura del codice o nel fornire assistenza tecnica. Incorporare questa tecnologia nei settori dell’istruzione o della medicina sarà, secondo Gates, “fantastico”.
Microsoft ha una partnership multimiliardaria con OpenAI, della quale Gates rimane uno dei maggiori azionisti.

AI e Fondazione Gates

“L’obiettivo della Fondazione Gates è eliminare il ritardo tra i benefici che l’AI può portare nelle nazioni povere rispetto a quelle ricche”, ha dichiarato Gates al World Economic Forum di Davos. “Dopo tutto, la carenza di medici e insegnanti è molto più sentita in Africa che in Occidente”.
Nel suo rapporto di questa settimana, l’FMI ha espresso una visione meno ottimistica, affermando che l’AI potrebbe acuire le disuguaglianze senza un intervento adeguato da parte dei politici.


Bill Gates: “L’AI cambierà le nostre vite nei prossimi 5 anni” - Ultima modifica: 2024-01-20T21:10:10+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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