La zona di esclusione di Chernobyl e è composta da un’area di circa 2.5 kmq, attorno all’impianto nucleare che è rimasto ampiamente disabitato ed inutilizzato a partire dal disastro avvenuto nel 1986. Gli altissimi livelli di radiazioni rendono la zona inadatta a qualsiasi utilizzo precedente, come quello agricolo o forestale.
Ciò nonostante, il sito rimane un luogo esemplare per l’installazione di una centrale ad energia solare. Non soltanto si tratterebbe di terreni a prezzi stracciati e inutilizzati, ma di terreni con un’infrastruttura in termini di collegamenti elettrici già impostata, eredità dell’impianto nucleare.
L’Ucraina da tempo è alla ricerca di investitori che costruiscano una centrale ad energia solare nella zona di esclusione di Chernobyl , e sembrerebbe che due società cinesi abbiano dimostrato un interesse reale.
Si tratta della GCL System Integration Technology e della China National Complete Engineering Corp (CCEC), che coopereranno all’installazione della centrale. La GCL si occuperà della parte inerente ai componenti solari mentre la CCEC gestirà e supervisionerà l’intero progetto.
Non sono state date indicazioni temporali precise e non si sa nemmeno nulla sui costi effettivi per la realizzazione del progetto.
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