Il 78% della popolazione vede nella digitalizzazione soprattutto effetti positivi e il 72% dei lavoratori è ottimista anche in relazione alla propria professione
I dati confermano un’accelerazione negli investimenti nell’ultimo triennio, soprattutto nell’area della sicurezza informatica (45%) e delle applicazioni web e mobili (28%). Ciononostante, il livello di digitalizzazione delle aziende è ancora basso o molto basso. Soprattutto tra le imprese di piccole dimensioni (89%), mentre cresce significativamente nelle grandi (il 48% ha un livello di digitalizzazione alto o molto alto). Sono i numeri presentati da EY Ipsos, rappresentativi di un sondaggio che ha coinvolto 900 italiani tra i 16 e 70 anni.
In generale, la trasformazione digitale delle imprese non viene percepita come un rischio. Importante anche l’andamento della spesa in piattaforme cloud (circa il 6-7% sul totale spese Ict), che è pari al doppio della media dell’Ue. Particolarmente pronunciata la crescita dei progetti di trasformazione nelle regioni ad alta vocazione industriale (Nord Est, Lombardia, Emilia-Romagna): 42% contro il 38% del resto d’Italia. Emerge inoltre che due persone su tre nel 2017 hanno utilizzato la rete e quasi una su due naviga tutti i giorni. Ma tre famiglie su dieci sono ancora senza una connessione web. Rispetto alla media europea l’Italia risulta in ritardo, con il 69% degli italiani che accedono a internet contro l’81% registrato negli altri paesi Ue. Il 47% delle imprese ha fiducia in un andamento positivo dell’economia nei prossimi 12 mesi.
Molte organizzazioni hanno pianificato investimenti infrastrutturali che creeranno occupazione e richiederanno nuove competenze, in particolare nei settori Knowledge Sharing Platform & Network (53%), Cloud (44%), Internet of Things (35%) e 5G (18%).
La ricerca evidenzia inoltre un divario tra le skill necessarie alla digitalizzazione e quelle realmente presenti in azienda: solo il 35% delle imprese intervistate considera le competenze tecnologiche disponibili adeguate alle proprie necessità. Il gap appare particolarmente rilevante nel settore manifatturiero: oltre il 50% dichiara di non avere in azienda le necessarie professionalità tecnologiche e sociali, quali comunicazione, negoziazione, teamwork e leadership. Circa un’azienda su tre lamenta anche un’insufficienza di formazione negli ambiti Data Management, Social Media Management e Digital Marketing. Nonostante il 63% delle aziende collabori con le maggiori Università, solo il 30% ha al suo interno un’academy per la formazione del personale.
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