Su Internet, ci sono Google e Facebook, e poi ci sono gli altri. E gli editori digitali lo sanno e lo sanno anche le imprese, che si sono affidate a questi colossi, consentendo loro di contabilizzare una crescita senza precedenti in termini di annunci e notizie online.
Gli editori digitali sanno anche quanto sia fondamentale il fattore rinvio. A meno che non si sia uno dei pochi fortunati siti che rappresentano ancora una destinazione per i lettori, occorre puntare su Facebook o su Google. Insieme, hanno rappresentato il 75% di tutti i riferimenti di traffico Internet, secondo quanto comunicato dalla società di analisi dati Parsley.
La Parsley ha scoperto che Facebook e Google tendano entrambi a guidare le persone, ma attorno a storie molto diverse tra loro. Ciò indica chi utilizzi le piattaforme o gli argomenti di discussione ai quali si è interessati. Quello che è chiaro è che trattarli allo stesso modo sia una mossa infelice.
Il numero di standout è pari all’87 % e questo dato si traduce con il modo in cui gli articoli generano traffico in materia di “lifestyle” via Facebook. Google conta il 6,7 % in questo settore, mentre altri referrer arrivano insieme al 6,2 %.
Google tende a dominare nelle notizie, incluse tecnologia, business e sport.
Il grafico qui sotto fornisce informazioni sulle varie aree tematiche studiate da Parsely:
Tra gli standout ci sono anche le offerte di posti di lavoro. Google si aggiudica un mostruoso 84% in quanto a riferimenti in materia di annunci di lavoro, il che spiegherebbe il perché Google stia recentemente annunciano sempre più strategie in questo settore.
Facebook si è rivelato negli ultimi anni come la forza dominante tra i media digitali. Il social network può guidare enormi quantità di traffico per gli editori, ma Clare Carr – del team di marketing di Parsely – ha notato una predominanza spropositata nell’impatto dell’influenza della piattaforma.
“La nostra ultima analisi dei dati mostra tuttavia che se si utilizzano solo feed di notizie di Facebook per giudicare i tipi di notizie che le persone consumano, si finisce con l’ottenere un quadro distorto” ha scritto Clare Carr in un post sul blog “Su Facebook, vedrete i lettori impegnati con articoli su intrattenimento, stile di vita, eventi locali e politiche. Gli articoli che trattano il business, l’economia mondiale e gli sport attirano sì i lettori, ma principalmente attraverso Google e altri referrer”.
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