Giornata mondiale delle emoji: quali sono le più usate e qualche curiosità

Il 17 luglio si celebra la giornata mondiale delle emoji. Esiste dal 2014 e nasce dall’idea di Jeremy Burge, uno storico delle emoticon e fondatore di Emojipedia, sito web che raccoglie e cataloga tutte le emoji. Il termine emoji deriva dal giapponese e vuol dire pittogramma, cioè un disegno o un simbolo in uno o più colori immediatamente riconoscibile. La prima faccina è stata creata a fine anni Novanta da Shigetaka Kurita che lavorava per un’azienda di telecomunicazioni.

A tal riguardo Adobe ha rilasciato una ricerca condotta tra 7.000 persone che utilizzano abitualmente le emoji in Australia, Corea del Sud, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti. La preferita in assoluto dalle 7mila persone intervistate è quella che ride 😂, seguita dal pollice in su 👍, il cuore classico ❤️, il bacio con occhiolino 😘 e la faccina triste che piange 😢.

Le prime cinque emozioni che vengono espresse con emoji sono invece amore, felicità , tristezza , rabbia e sorpresa . Interessanti anche gli abbinamenti delle faccine: il cuore infatti viene usato sempre insieme a un’altra emoji, che sia sorridente 😂 ❤️ o intenta a mandare un bacio 😘 ❤️, in due delle tre accoppiate più usate di simboli. La più usata in assoluto è quella con due faccine che ridono 🤣 😂.

Il 91% delle persone usa le emoji per alleggerire l’atmosfera di una conversazione, l’83% per manifestare supporto. Un dato interessante è che il 55% degli intervistati concorda sul fatto che l’uso di emoji nelle comunicazioni ha avuto un impatto positivo sulla loro salute mentale, se non altro, molto probabilmente, perché il più delle volte chiarisce il tono o strappa un sorriso. Il 67% pensa che le persone che usano le emoji siano più amichevoli, divertenti e cool di quelle che non lo fanno.

Giornata mondiale delle emoji, ce ne sono alcune fraintese

Anche se il 75% di chi utilizza le emoji si sente sicuro di essere aggiornato sul significato delle ultime emoji introdotte, ce ne sono tre che si conquistano il podio di quelle più fraintese: la melanzana 🍆 , la pesca 🍑 e il pagliaccio 🤡 , con le prime due che, a dirla tutta, sono chiari riferimenti sessuali.

l 63% della Generazione Z dichiara di utilizzare le emoji in modo diverso dal loro significato originario, mentre più della metà degli intervistati ha ricevuto una emoji sbagliata da qualcuno (52%), mentre un terzo ha inviato un’emoji di cui si è poi pentito (33%). Il 76% afferma che nelle conversazioni si dovrebbero usare solo emoji di cui si comprende appieno il significato.

E se è vero che le faccine sono diventate parte della nostra comunicazione, è anche vero che gli intervistati concordano sulla necessità di regole. Il 76% afferma, infatti, che nelle conversazioni si dovrebbero usare solo emoji di cui si comprende appieno il significato. Quasi la stessa percentuale, il 75%, dice che va bene inviare un’emoji come risposta rapida invece delle parole, ma l’uso eccessivo di emoji è fastidioso nella conversazione (67%).

E in Italia?

Leggendo invece la ricerca firmata da Samsung per la Giornata mondiale delle emoji 2021, emerge il lato romantico degli italiani. Con il 41,4% di preferenze, infatti, la faccina che manda un bacio facendo l’occhiolino 😘 risulta la preferita dagli utenti, seguita dalla risata con le lacrime (per il 40,9%) 😂 e dal pollice alzato (per il 29,7% 👍. Nel nostro Paese, secondo il panel degli intervistati, le emoji servono principalmente ad esprimere al meglio le proprie emozioni (secondo il 55,8% degli intervistati).

Gli uomini utilizzano male le emoji

Un altro risultato interessante riguarda la differenza nell’uso delle emoji che fanno uomini e donne. Sempre secondo la ricerca di Adobe, infatti, uomini e donne usano emoji diverse per esprimere le loro emozioni. Per esprimere sorpresa gli uomini utilizzano 😮 mentre le donne 😳, la frustrazione per gli uomini è 😠 e per le donne 😡, l’orgoglio per i maschi è 😎 mentre per le femmine è 😌. A livello globale, sono più numerose le donne che usano le emoji rispetto agli uomini, 52% maschi 40% femmine.

Il 65% delle donne invece (contro il 56% degli uomini) dice di usare le emoji per rendere le conversazioni più divertenti. Ma gli uomini sono anche quelli meno bravi a destreggiarsi con i significati impliciti delle faccine. Sono infatti più numerosi gli uomini che hanno inviato un’emoji fuori contesto, il 44% contro il 33% delle donne.

Il 27% degli uomini poi ha inviato un’emoji che li ha messi nei guai con amici, familiari o un’altra persona importante per loro rispetto al 17% delle donne. Sono anche più numerosi gli uomini che si pentono delle emoji inviate, il 38% di loro contro il 27% delle donne.

Foto di Pixaline da Pixabay


Giornata mondiale delle emoji: quali sono le più usate e qualche curiosità - Ultima modifica: 2021-07-17T10:43:06+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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