Meta rilancia sull’intelligenza artificiale: nasce il laboratorio per la superintelligenza, con la nascita dei Superintelligence Labs, l’azienda di Mark Zuckerberg annuncia di fatto la sua seconda fondazione: tutte le attività legate all’intelligenza artificiale – dalla ricerca pura alle applicazioni consumer – vengono concentrate in una struttura unica, autonoma e direttamente coordinata da Mark Zuckerberg. Il nuovo polo riunisce sotto un’unica guida le linee di sviluppo dei modelli Llama, il laboratorio FAIR, i team che lavorano sugli assistenti integrati in WhatsApp, Instagram e Messenger. A guidare questa riconfigurazione ci sono due nomi di peso: Alexandr Wang, ex Scale AI, e Nat Friedman, ex GitHub. L’obiettivo dichiarato non è una versione più efficiente dell’attuale generazione di AI, ma un salto verso un’intelligenza capace di ragionamento astratto, memoria a lungo termine e adattamento complesso: ciò che i portavoce di Meta chiamano senza mezzi termini superintelligenza.
Come riportato nei precedenti investimenti di Meta, l’azienda ha già dimostrato la sua determinazione nel campo dell’AI con acquisizioni strategiche miliardarie.
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Nel memo interno diffuso ai dipendenti, Zuckerberg spiega che l’AI non sarà più un’integrazione nei prodotti, ma la struttura portante dell’intero ecosistema Meta. I modelli in lavorazione – Llama 4.1, Llama 4.2 e un progetto inedito già in fase di pre-addestramento – dovranno alimentare una nuova generazione di sistemi.
Questi sistemi saranno destinati non solo al social e alla messaggistica, ma anche a:
Non sarà economico per il creatore di Facebook: il gruppo ha già raddoppiato gli investimenti in data center e silicio proprietario, con oltre 60 miliardi di dollari allocati nel 2025. L’intento è rendere Meta autonoma su ogni segmento critico, dalla ricerca di base alla distribuzione dei modelli su larga scala.
Zuckerberg parla esplicitamente di una “personal superintelligence”, cioè di un sistema AI distribuito che possa diventare parte integrante della vita quotidiana degli utenti.
Nella nota interna, l’imprenditore non si è tirato indietro sugli obiettivi: “Credo che questo sarà l’inizio di una nuova era per l’umanità e sono pienamente impegnato a fare tutto ciò che è necessario affinché Meta possa aprire la strada offrendo una superintelligenza personale per tutti. Abbiamo un’attività solida che ci permette di sviluppare una quantità di calcolo significativamente maggiore rispetto ai laboratori più piccoli. Abbiamo una profonda esperienza nella costruzione e nella crescita di prodotti che raggiungono miliardi di persone. Siamo pionieri e leader nella categoria degli occhiali e degli indossabili con intelligenza artificiale, che sta crescendo molto rapidamente. E la nostra struttura aziendale ci permette di muoverci con molta più convinzione e audacia”.
Il CEO di Meta ha sottolineato i vantaggi competitivi dell’azienda:
Il nuovo laboratorio sarà con tutta probabilità situato in Texas, in una sede indipendente dai tradizionali campus californiani. Anche questo è un segnale: Meta vuole ridisegnare il proprio perimetro operativo, posizionandosi in territori meno regolati e più reattivi alle sfide tecnologiche.
Ma il nodo centrale resta il capitale umano. In pochi mesi, Meta ha messo sotto contratto decine di ricercatori provenienti da:
Le offerte vanno ben oltre le cifre standard del settore. La politica dei “superbonus” ha generato frizioni, ma ha portato in casa figure cruciali nello sviluppo degli LLM più avanzati.
Per Zuckerberg è una scommessa a lungo termine: attrarre i migliori per costruire modelli che non si limitino a replicare quelli esistenti, ma li superino per capacità di astrazione e flessibilità cognitiva.
La creazione dei Superintelligence Labs rappresenta un punto di svolta per Meta, che punta a diventare leader assoluto nell’intelligenza artificiale avanzata. Con investimenti record, acquisizioni strategiche di talenti e una visione chiara verso la superintelligenza personale, l’azienda di Zuckerberg si prepara a competere direttamente con OpenAI e Google nel futuro dell’AI.
Secondo quanto riportato da Bloomberg, la nuova divisione rappresenta il tentativo più ambizioso di Meta di raggiungere l’intelligenza artificiale generale (AGI), posizionandosi come leader assoluto in questo settore strategico.
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