In pratica si tratta di un sistema a levitazione magnetica che crea una zona in cui la gravità è assente, gli oggetti fluttuano nell’aria e si possono spostare, ricollocare e il software traccia ogni movimento, ogni posizione. Attraverso un campo magnetico perfettamente regolato l’utente può collocare nello spazio oggetti metallici, come un pallina che può esser facilmente riposizionata o mossa dal computer lungo un percorso predeterminato. A questi oggetti fluttuanti si possono assegnare varie funzioni, possono essere delle lucei o delle videocamere virtuali per riprendere una scena virtuale in 3D.
L’impatto di ZeroN (questo il nome dell’interfaccia 3D creata da Jinha Lee, con Rehmi Post) è incredibile, la tecnologia diventa magia anzi mitologia, come dice l’inventore del MIT: “Liberare la materia dalla gravità c’è un sogno che affonda le sue radici nella mitologia, nei sogni degli alchimisti”. È un salto nel futuro, un’area in cui gli oggetti si liberano della restrizione imposte dalla gravità e possono anche essere controllati da un computer.
ZeroN può registrare ogni movimento e ripeterlo all’infinito, aprendo nuove opportunità in molti campi: nel design, nella modellazione 3D, nella realizzazione di prototipi, ma anche nella rieducazione fisica.
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