Amazon ha dipendenti che ascoltano ciò che diciamo ad Alexa

Secondo le dichiarazioni di ex dipendenti, esiste un programma di ascolto di Alexa per aiutare l’intelligenza artificiale a comprendere meglio i nostri comandi.

Amazon Echo

Sono già decine di migliaia le persone che hanno uno smart speaker in casa e lo usano per rendere l’abitazione più smart e confortevole.
Ma tante altre, più diffidenti, non hanno ancora ceduto al fascino di un assistente intelligente domestico a causa di timori per la propria privacy.

Se piazzare un microfono sempre acceso dentro casa potrebbe mettere a disagio i più – dimenticando per un attimo quello dello smartphone sempre con noi –, chi usa un dispositivo Amazon Echo da oggi avrà un motivo in più per essere sospettoso.

Alcuni ex-dipendenti di Amazon hanno dichiarato che esiste un programma di ascolto delle registrazioni di Alexa, l’assistente digitale della società di Seattle.

Non soltanto un’elaborazione da parte di sistemi informatici o archiviazioni in server, dunque, ma vere e proprie orecchie umane che hanno come compito quotidiano quello di ascoltare centinaia di registrazioni provenienti dagli Amazon Echo di tutto il mondo.

Qualcuno ascolta ciò che chiediamo ad Alexa

Secondo Bloomberg, Amazon ha migliaia di dipendenti da Boston alla Costa Rica, ma anche in India e Romania, che si occupano di ascoltare ogni giorno piccole clip audio catturate dall’assistente intelligente di Amazon.
Quando si chiede qualcosa ad Alexa, infatti, l’assistente – svegliata con il comando “Alexa” – provvede ad attivare una piccola registrazione di ciò che le viene richiesto, inviando poi la clip al server di Amazon.
Da qui, i sistemi di Amazon si occupano dell’elaborazione della richiesta, per poi ritornare in men che non si dica al dispositivo sotto forma di risposta al comando impartito.

In tutto questo percorso, ciò che è stato chiesto ad Alexa viene memorizzato nei server di Amazon, e talvolta usato in test a campione per essere ascoltato da dipendenti umani, che devono trascrivere ciò che hanno ascoltato.

In turni di circa 9 ore, i dipendenti ascoltano circa 1000 clip audio registrate, trascrivendo poi ciò che hanno appreso per reintrodurre i dati all’interno del sistema intelligente di Alexa. Tutto ciò sembra necessario per l’addestramento dell’intelligenza artificiale, che in questo modo affina sempre più le proprie capacità di apprendimento, cogliendo anche accenti o gerghi d’uso comune nel linguaggio naturale umano.

Amazon sottolinea che nessuno può accedere ai dati degli utenti, e che non è pertanto possibile risalire all’identificazione di un individuo: stando a screenshot mostrati ai giornalisti di Bloomberg, le registrazioni possiedono solo il nome dell’utente, ma non il cognome.

Tuttavia, talvolta i revisori si sono ritrovati di fronte a situazioni di probabile emergenza, senza però poter intervenire, dal momento che Amazon replica che non è il loro compito quello di intervenire.

Una novità?
No di certo, anche se nella documentazione di Alexa non ci sono riferimenti espliciti al fatto che qualcuno potrebbe letteralmente ascoltarci mentre ci rivolgiamo al maggiordomo digitale.


Amazon ha dipendenti che ascoltano ciò che diciamo ad Alexa - Ultima modifica: 2019-04-12T08:11:23+00:00 da Maria Grazia Tecchia

Giornalista, blogger e content editor. Ha realizzato il sogno di coniugare le sue due più grandi passioni: la scrittura e la tecnologia. Esperta di comunicazione online, da anni realizza articoli per il web occupandosi della tecnologia a più livelli.

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